«Con la demolizione via al nuovo gruppo»
Fiume Santo, la Uiltec attacca Regione e Governo. Peana insiste: fondamentale aprire il cantiere
PORTO TORRES. La Uiltec sottolinea la conservazione dei posti di lavoro con tutti i suoi diritti, all’indomani della notizia della chiusura degli obsoleti gruppi 1 e 2 della centrale di Fiume Santo, e dichiara che il governo nazionale e quello regionale devono far avviare il cantiere di costruzione del quinto gruppo contestualmente alla chiusura e demolizione dei vecchi gruppi. «Abbiamo sempre sostenuto la necessità della chiusura dei due gruppi – ricorda il segretario Uiltec settore elettrico Franco Peana –, per essere sostituiti con uno nuovo dalle emissioni inquinanti molto ridotte, e oggi assistiamo all’ennesima scena kafkiana dove gli stessi gruppi vengono giustiziati da quella politica che però non è riuscita a far iniziare la costruzione del nuovo gruppo “sostitutivo” e che continua a tenere chiusi gli occhi su altre situazioni di gran lunga peggiori presenti nella nostra regione». Un attacco frontale messo in atto da chi doveva tutelare l’occupazione del territorio: «I lavoratori diretti e indiretti collegati ai gruppi 1 e 2 si trovano “a gambe all’aria”, ostaggio dell’azienda tedesca che vuole ancora e testardamente dimezzare a tutti i costi», aggiunge Peana. Questi lavoratori, tra l’altro, anche di fronte alle minacce di licenziamento non potranno scioperare per legge in quanto non esiste più produzione di energia elettrica sostitutiva ai gruppi 3 e 4. «Il sindacato dovrà da solo sbucciarsi la patata bollente – dice il segretario Uiltec – abbandonata brillantemente da quella politica “pilatesca” oramai totalmente dedita alla conservazione dei propri benefici: perché è innegabile che il governatore Cappellacci, oltre a non venire ai tavoli regionali per incontrare i sindacati, non ha fatto nulla per difendere un cantiere per circa 1000 persone della durata di tre anni». Una opportunità sciupata per tutta la Sardegna. (g.m.)