La Nuova Sardegna

Sassari

Imprese, arriva qualche segnale di ripresa

di Antonio Meloni
Imprese, arriva qualche segnale di ripresa

Report della Camera di Commercio: sopravvissute 366 aziende su 3.111 ma altrove è andata peggio

10 gennaio 2014
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SASSARI. Che la crisi abbia lasciato il segno nessuno lo nega, anche il 2013 si è chiuso con un nuovo trionfo del segno negativo, in particolare nelle costruzioni e nel commercio, settori in cui, da qualche anno, si registra una sofferenza costante.

Malgrado tutto, il sistema imprenditoriale del Nord Sardegna sembra reggere all’impatto, stando, almeno, a quanto emerge dal report annuale diffuso ieri dalla Camera di Commercio. L’istantanea scattata dall’ufficio studi dell’ente di via Roma, ferma la situazione al 30 novembre scorso quando sui registri delle imprese erano iscritte 55.480 unità, un dato totale che comprende anche le realtà cosiddette “dormienti”, 1.164, cioè aziende iscritte ma non ancora operative nel campo per cui erano state registrate.

Nell’anno appena trascorso, gli uffici camerali hanno registrato 3.111 nuove iscrizioni a fronte delle quali sono state, però, decretate 2.745 cessazioni con un saldo positivo di 366 aziende, pari allo 0,7 per cento, che riporta la situazione sul terreno quantomeno della speranza. Il dato infatti _ spiegano gli specialisti della Camera di Commercio _ deve essere raffrontato a quello del resto dell’isola che fa registrare un desolante zero per cento, ma anche a quello nazionale che non va oltre un modesto 3 per cento. Il pensiero che in altre realtà sia andata peggio, non deve illudere, la crisi c’è e sta lasciando morti sul campo, ma gli analisti, al di là del dato impietoso, ritengono anche che la ripresa non sia lontana e che le soluzioni messe in campo finora abbiano dato l’effetto sperato: «Il 2013 _ spiega infatti Pietro Esposito, segretario generale della Camera di Commercio del Nord Sardegna _ è stato un anno che possiamo definire di assestamento, in cui settori come l’agroalimentare e il turismo, più di altri, hanno mostrato di saper reagire all’impasse che ha frenato o fermato del tutto buona parte dei comparti produttivi isolani».

Da questa reazione positiva, dunque, occorrerà ripartire per affrontare al meglio le nuove sfide con una speranza nuova, che la crisi si può contrastare a patto che vengano individuate strategie diverse e che si abbia il coraggio di investire nonostante tutto. «Al riguardo _ prosegue Esposito _ c’è da segnalare la vitalità di nuova impresa nei settori legati all’innovazione, un terreno in cui sempre più spesso si registrano novità importanti legate all’attività di aziende gestite da giovani imprenditori che vengono su con una mentalità diversa e che possono creare realtà competitive sul mercato». Tutto questo va analizzato tenuto conto del fatto che in Sardegna fenomeni come disoccupazione e dispersione scolastica sono particolarmente acuti. A questo riguardo nessuno mette la testa sotto la sabbia: «La situazione è negativa _ conclude il segretario generale della Camera di Commercio _ ma va anche detto che la ripresa non è lontana e in Sardegna cominceremo a registrare qualche cambiamento a partire da quei settori che in questi anni hanno sofferto meno degli altri».

Certo è che dal report diffuso ieri, la situazione appare ancora allarmante con un segno meno che caratterizza la voce relativa al tasso di crescita. Gli unici, modesti segni positivi si registrano nei settori immobiliare (7,2 per cento), finanziario e assicurativo (5 per cento), nei servizi e più in generale nelle società di capitale (3,3 per cento). Non diversamente da quelli che lo hanno preceduto, dunque, anche il 2014 si apre con il segno negativo, ma c’è qualche segnale che lascia intravedere, se pure da lontano, un esile spiraglio.

Una speranza a cui si attaccheranno con tenacia tante famiglie che nel nostro territorio negli ultimi anni hanno davvero sofferto.

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