La Nuova Sardegna

Sassari

I traghetti low-cost «Go in Sardinia» anche a Porto Torres

di Emanuele Fancellu
I traghetti low-cost «Go in Sardinia» anche a Porto Torres

Gli esponenti del consorzio turistico lanciano l’iniziativa La sfida può concretizzarsi solo con l’adesione dei privati

29 ottobre 2013
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SASSARI. Armatori per necessità, non per vocazione, con una sfida: provare ad attivare una tratta griffata “Go in Sardinia” tra Porto Torres e Genova capace di viaggiare tutto l'anno, e con una tariffa cosiddetta “low cost”. L'ipotesi è stata presentata ad un nutrito gruppo di operatori del territorio dal presidente del consorzio turistico “Go in Sardinia”, Giampaolo Scano, insieme all'assessore al Turismo Alessandra Peloso. In sala “Filippo Canu” a Porto Torres erano infatti presenti numerosi operatori, dai proprietari di B&B e strutture ricettive ai referenti delle cooperative che lavorano all'Asinara, dai ristoratori alle società che si occupano di noleggio di mezzi e biciclette, non solo portotorresi.

«Lo scopo è coinvolgere imprenditori della zona per far si che si possa realizzare questa sfida - ha dichiarato Alessandra Peloso -, e Porto Torres è soltanto la prima tappa. Sono diversi infatti i comuni che in questi giorni stanno prenotando ulteriori date per dare modo ai propri imprenditori di conoscere meglio il progetto».

Alle parole dell'assessore hanno fatto seguito quelle di Giampaolo Scano che ha snocciolato i dati della stagione, ricordando come da metà giugno a fine settembre siano stati 115mila i passeggeri sbarcati ad Olbia. Scano ha però specificato che “Go in Sardinia” è un progetto di carattere regionale rivolto a tutta l'isola e ha parlato degli obbiettivi per il 2014, che prevedono appunto la nascita di una linea Porto Torres-Genova, oltre alle due previste in Gallura, con una nave impegnata sulle linee Olbia-Livorno e Olbia-Civitavecchia.

L’iniziativa dovrebbe sbarcare anche nel nordovest dell’Isola grazie ad accordi che verranno stretti con compagnie che operano già nel porto turritano. Il presidente del consorzio con base a Santa Teresa ha poi parlato degli obiettivi legati al recupero del mercato italiano perso negli ultimi due anni e l'idea di organizzare da sè il catering sulle navi, con l'idea di far arrivare dalla Sardegna gran parte dei prodotti. Quindi Scano ha spiegato le modalità attraverso le quali è possibile associarsi al consorzio: l'acquisto di una quota di capitale sociale e di una di riserva, quota che ha un costo differente a seconda del tipo di struttura e, soprattutto, dei posti letto disponibili. Si va dai 500 euro di chi ha fino a dieci posti letto (250 euro quota di capitale sociale più 250 di quota di riserva), ai diecimila di chi ha oltre 300 posti letto. Proprio l'argomento legato alle tariffe d'ingresso degli operatori ha lasciato più di qualche perplessità ai presenti, che non hanno mancato di chiedere maggiori chiarimenti, suggerendo loro spunti per ulteriori azioni. «L’effetto calmiere legato alla presenza di una linea "Go in Sardinia" sarebbe assicurato, con ripercussioni positive sul numero di passeggeri in transito e sulla capacità di spesa dei turisti che potrebbero contare su un maggior budget da utilizzare» ha sottolineato l’assessore al Turismo del Comune di Porto Torres Peloso, che ha poi affermato di avere «illustrato ai referenti del consorzio la realtà portotorrese, composta principalmente da strutture ricettive con un numero ridotto di posti letto, e da piccoli imprenditori e coop molto attivi in città e sull'Asinara. Mi è sembrato opportuno chiedere a “Go in Sardinia” di individuare appositamente per loro tariffe e modalità di adesione agevolate e adeguate alle limitate risorse economiche che le micro-imprese possono mettere in campo», ha continuato l'assessore Peloso che ha chiosato sull'importanza del ruolo ricoperto da STL, Camera di Commercio e Confcommercio «nel supportare attivamente l'iniziativa che abbiamo voluto organizzare a Porto Torres».

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