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Sassari

Conduttura sommersa dall’acqua, Sassari rischia di restare senza gas

di Nadia Cossu
Conduttura sommersa dall’acqua, Sassari rischia di restare senza gas

Il direttore di Medea: «L’acqua ha sommerso la nostra condotta, Abbanoa ripari subito e ci permetta di verificare i danni»

07 settembre 2013
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SASSARI. Case, ospedali, scuole, asili di Sassari potrebbero a breve restare senza gas. Il blackout è dietro l’angolo e a lanciare l’allarme è il direttore generale della società Medea, Paolo Porcu. La causa? Una falla piena d’acqua che ha sommerso la principale condotta del gas che alimenta quasi tutta la rete cittadina.

La voragine si trova a Caniga (borgata di Sassari) in uno dei sottopassi della statale 131 e a provocarla è stata una grossa perdita d’acqua: «Lo scavo profondo oltre tre metri che è stato realizzato per la riparazione della condotta idrica (che oltretutto non è stata ancora eseguita visto che l’acqua continua a fuoriuscire) – spiega Porcu – ha messo a nudo una nostra tubazione di alta pressione che è a un metro di profondità dal piano stradale. Quindi è sommersa e non ispezionabile». Una tubazione fatta con materiali che non sono stati costruiti per “sopportare” una permanenza – per giunta così lunga – in mezzo all’acqua. È dunque molto probabile che il rivestimento protettivo (contro le corrosioni) della condotta sia stato danneggiato. «Quel punto – aggiunge il direttore di Medea – rappresenta il cordone ombelicale che parte da Caniga e contiene gas puro. Poi si biforca verso Predda Niedda e San Pietro. Se noi dovessimo esser costretti, per correre ai ripari, a mettere fuori servizio una di queste due tubature non potremo garantire la fornitura del gas».

Un fatto gravissimo la cui responsabilità, dice Porcu, ricade su Abbanoa: «Le imprese di appalto dell’ente gestore dell’acqua continuano a fare lavori e scavi, come nella fattispecie, senza avvisare gli altri gestori dei sottoservizi, senza chiedere informazioni e, soprattutto, quando mettono a nudo dei tubi, non si premuniscono di capire che cosa veicolano. In questo caso il tubo messo a nudo (e sott’acqua da mesi) collega lo stabilimento di Caniga con la rete gas di Sassari. Lascio immaginare cosa potrebbe succedere se saremo costretti a metterlo fuori servizio: circa 12mila utenti resteranno senza gas».

La richiesta di Paolo Porcu è decisa: «Abbanoa intervenga immediatamente e permetta a Medea di rilevare lo stato della propria condotta ed eseguire eventuali interventi provvisori di riparazione. E soprattutto Ato, Comune e prefettura si adoperino per fare in modo che venga eseguito immediatamente quanto stiamo chiedendo. In ogni caso Abbanoa e le imprese coinvolte nei lavori saranno ritenute responsabili dei danni subiti dalla nostra tubazione e dagli eventuali disagi conseguenti alla possibile interruzione del nostro servizio».

La preoccupazione di Porcu è palpabile anche per un’altra ragione, non secondaria: «Il tubo del gas passa sotto la 131 e lì c’è un lavoro speciale e delicato da fare per evitare che una fuga di gas ristagni sotto la statale».

Non c’è tempo da perdere, insomma, e il direttore di Medea lo dice chiaramente: «Bisogna subito svuotare quella piscina e poi avvieremo i controlli. Ho detto ad Abbanoa che devono quanto prima metterci nelle condizioni di verificare se ci siano stati danni». La priorità, dunque, in questo momento è fare in modo che la perdita d’acqua non continui a riempire la falla di Caniga, altrimenti sarà impossibile riuscire a svuotarla e a evitare disservizi che, giustamente, stanno già creando allarme tra i cittadini.

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