La Nuova Sardegna

Sassari

Ottanta precari fanno causa al Comune

Ottanta precari fanno causa al Comune

Guerra per i cantieri lavoro: è allarme sulle coop sociali che dovranno assumere disoccupati

07 luglio 2013
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SASSARI. Si è scatenata una “guerra tra poveri” sui cantieri comunali. A dar fuoco alle polveri, in una situazione già incandescente, la notizia che 32 cassintegrati del Petrolchimico saranno occupati in lavori di manutenzione, di cura del verde e come commessi e autisti, dal Comune. D’altra parte, a sottolineare il clima di fuoco in un momento di crisi drammatico per la città, c’è anche il ricorso al giudice del lavoro presentato da un’ottantina di operai che da quindici anni prestano servizio per l’amministrazione di Palazzo Ducale con contratti a tempo determinato, più volte rinnovati, e che ora vogliono rivendicare i loro diritti sperando in una stabilizzazione. Per non dire del fatto che le risorse per l’occupazione locale si stanno assottigliando.

Per chiarire meglio il quadro in cui tutto questo sta avvenendo bisogna ricordare l’assalto all’ultimo bando per i cantieri comunali. Hanno fatto domanda 1200 operai generici, 800 commessi e 600 muratori. Una valanga di richieste a fronte di poco più di 200 posti disponibili. Un ulteriore dato sull’emergenza lavoro che sta esasperando gli animi e facendo montare la protesta. Tra chi sente puzza di bruciato e vede messa in pericolo la certezza di un posto anche se per pochi mesi all’anno e conflitti che sorgono con chi invece un lavoro sembra esserselo assicurato. Ne sa qualcosa l’assessore Nicola Sanna, assediato quasi quotidianamente dalle richieste dei senza lavoro che tali non vogliono restare.

Cominciando dal ricorso avanzato alla magistratura dagli operai “storici” del Comune, bisogna ricordare che le assunzioni temporanee sono adesso disciplinate con un diverso regime che prevede una pausa maggiore per il rientro dopo il periodo di lavoro. «Un criterio scelto dall’amministrazione per prevedere una turnazione più ampia e quindi una maggiore equità negli inserimenti lavorativi del personale», spiega l’assessore Sanna. Ma ecco che ad alimentare la paura arrivano i ritardi. Entro giugno la turnazione doveva iniziare: a disposizione 4 milioni e 800mila euro di fondi regionali. Risultato: ancora i turni di chiamata non si sono conclusi e molti sono restati fuori. Per l’assessore Sanna i ritardi sono legati al blocco della spesa per le assunzioni a tempo determinato. «Dopo una leggina regionale, cassata dalla Corte Costituzionale alla quale si è rivolto il governo, e una seconda leggina intervenuta solo a febbraio con la quale si è chiarito che i Comuni potevano spendere quanto era già stato destinato per quel capitolo nel 2009 – afferma Sanna – le cose si sono sbloccate un mese fa grazie al fatto che per i cantieri il tetto di spesa può essere superato. Ma di fatto ora ci troviamo a dover utilizzare 800mila euro del finanziamento complessivo solo attraverso cooperative sociali di tipo B. E adesso le chiamate del personale previste a luglio sono bloccate perché dovremo fare la selezione per le cooperative e quindi non potremo riassumere prima di settembre ».

Questo delle coop sociali ha scatenatoun campanello d’allarme. La paura è che ci si ritrovi fuori. Sanna rassicura: «Il reclutamento avverrà all’interno della graduatoria esistente». Ma non ne è convinto il consigliere del Pdl Manuel Alivesi che ha sollevato il caso in consiglio comunale. «Non c’è alcuna sicurezza – afferma –: chi può confermare che le cooperative assumeranno questi lavoratori e non altri, almeno in percentuale? Il fatto è che il Comune non sta effettuando le chiamate come aveva promesso, forse perché i lavoratori hanno avviato una causa, e loro sono giustamente disperati».

E poi c’è la questione dei cassintegrati del Petrolchimico: «Non sono stati assunti dal Comune – chiarisce l’assessore Sanna –, entrano in servizio per effetto di un accordo con la Regione nell’ambito del progetto di chimica verde e non tolgono il posto a nessuno».

La guerra per un posto, però, continua. (p.f.)

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