La Nuova Sardegna

Sassari

Turismo, nato il super consorzio

di Pier Giorgio Pinna
Turismo, nato il super consorzio

Sì da nove organizzazioni, ma restano fratture su un progetto che avrebbe dovuto unire gli operatori

18 maggio 2013
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SASSARI. Il via è ufficiale. Ma il percorso a ostacoli. Il Consorzio dei consorzi turistici è nato formalmente. Si chiama Destination Sardinia Network. La sua costituzione con tutti i crismi è avvenuta ieri sera nello studio di un notaio cagliaritano. «L'atto comunque è aperto, chiunque abbia i requisiti un domani potrà aderire in ogni momento senza preclusioni», spiega il coordinatore dell'iniziativa, l'oristanese Pino Porcedda. Che, da neopresidente, puntualizza poi come siano già in dirittura Bosa e Alghero. Ma le polemiche non cessano. Anzi. Tanti operatori hanno precisato che non aderiranno al progetto: lo definiscono poco democratico nell'accesso, calato dall'alto, troppo vicino all’assessore Luigi Crisponi. Tra i più critici, il potente Slot Gallura, che rappresenta 500 aziende private sulla costa nord-orientale. Ma riserve e perplessità restano confermate da parte di tanti amministratori e associazioni che svolgono particolari attività in questo comparto e vantano tradizioni d’accoglienza nel Centro e nel Sud della Sardegna.

Se finora al piano hanno detto sì nove organizzazioni, altri direttivi e assemblee di consociati hanno rinviato ogni decisione. Tra questi c'è per esempio il Riviera del corallo, che ad Alghero riunisce moltissimi albergatori con un gran numero di posti letto. «Vogliamo approfondire e per questo, dopo quella di lunedì scorso, abbiamo fissato un’assemblea ai primi di giugno», dice il presidente Stefano Visconti che comunque manifesta grande interesse per la novità. Ma dubbi vengono intanto sollevati anche dal mondo dei Sistemi turistici locali. La nuova rete nasce per aggregare gli operatori. L'idea, in astratto condivisa da tutti, sarebbe quella di affrontare in modo omogeneo i problemi del turismo promuovendo l'isola nel suo complesso sui mercati internazionali. Di più: rendere questo progetto funzionale al Destination Management System appena varato, attribuendo alla Regione il coordinamento e ai privati tutti i compiti operativi. Ma il programma, in concreto, parte con marcate divisioni nella categoria. Rivalità, soprattutto, sulla futura gestione dei fondi regionali. Da un lato, dunque, si ritrovano l'assessore e parte dei consorzi. Dall'altro, un ragguardevole numero di dirigenti contrari sia ai metodi usati per dare vita al network sia alle regole con le quali sono state "certificate" le caratteristiche che si devono avere per entrare nel mega-consorzio sardo.

Finora, dal 2006 al 2010, agli Stl (i Sistemi pubblici-privati locali) sono andati 12 milioni, più consistenti premialità. Adesso, nonostante nessuno lo dica in termini formali, questa gestione dovrebbe andare a esaurimento con l'impiego degli ultimi finanziamenti. Così oggi il sospetto dei consorzi contrari al network è che futuri fondi regionali per la promozione del turismo siano destinati a essere fagocitati dal nuovo Consorzio dei consorzi, tagliando fuori gran parte dei protagonisti sul campo.

In definitiva, seguendo le migliori tradizioni negative del settore, si va avanti in ordine sparso. L'atto di nascita della rete firmato ieri ha nella sostanza fissato uno spartiacque preciso. «Sono già dentro il Consorzio dei laghi, Villasimius, Oristano, Santa Teresa, Arzachena, Cala ’e lluna di Dorgali, la Società consortile di Sassari, Costa Sud e Costiera Sulcitana», comunica Porcedda. Fuori, almeno per il momento, restano tutti gli altri. In astratto, una cinquantina di consorzi. Nella pratica delle procedure, molti meno tra quelli “registrati” dalla Regione. E forse uno dei motivi della frattura sta proprio qui.

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