La Nuova Sardegna

Sassari

Pasqua, la Sardegna resta chiusa per crisi

di Chiaramaria Pinna
Pasqua, la Sardegna resta chiusa per crisi

Previsti pochi arrivi nell’isola e molti alberghi restano chiusi. L’assessore Crisponi teme un anno nero. La Regione promuove gli eventi tradizionali e le cerimonie religiose

25 marzo 2013
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SASSARI. Che Dio ce ne mandi a frotte! L’unica previsione positiva – a pochi mesi dalla stagione estiva, che si prevede tragica, e a ridosso della Pasqua, che si suppone nera – è quella del turismo religioso. Che sarà una brutta Pasqua lo conferma l’assessore regionale al Turismo,Luigi Crisponi, nessuno meglio di lui ha il polso della situazione nell’isola dal momento che il contatto con gli imprenditori del settore alberghiero e ricettivo è costante. «Il primo dato è che sono pochissime le strutture che apriranno la prossima settimana – spiega – Credo di poter dire quindi che questo sarà il peggiore degli ultimi tre anni e che purtroppo non si potrà mai recuperare quello che è andato perso». Una mano agli imprenditori la Regione la darà se passerà il progetto della defiscalizzazione nella prossima Fianziaria. Ma le incognite non mancano.

Il clima è pesante, si sa, anche perchè «fortemente condizionato dall’attesa per la nuova ondata di tasse e l’incognita del nuovo governo – continua l’assessore – sia per gli albergatori sia per i potenziali utenti. Se si ha paura difficilmente si investe in una vacanza».E potremmo aggiungere un viaggio in nave dai prezzi proibitivi. Quest’anno, poi, la ciliegina sulla torta ce la metterà il maltempo visto il meteo.

L’appuntamento in scadenza, la Settimana Santa, sarà cartina di tornasole per il turismo religioso. Molti hanno scoperto il fascino dei monasteri, delle cappelle, del crocifisso trascinato sui selciati dei paesi e l’interesse per le tradizioni religiose che rivelano l’identità di un popolo. Vedremo se li fermerà un temporale. Anzi, se (vicino) a una processione del Lunedì Santo oggi cadranno un fulmine e acqua a secchiate, tanto meglio, la coreografia sarà perfetta. Proprio a metà settimana, a sottolineare l’importanza degli eventi, l’assessore incontrerà i rappresentanti dei paesi che celebreranno Sa chida santa, circa 45, e Crisponi, impegnato fin dall’inizio del suo mandato nella promozione delle manifestazioni del territorio, da imprenditore turistico, e date le origini nuoresi dove gli eventi religiosi sono numerosi, ha fatto un’equazione perfetta: processione o carnevale, mamuthones o pariglie, appuntamenti certi che si ripetono nelle date prefissate, a costi bassissimi e rappresentano perfettamente le tradizioni e lo spirito di un popolo e offrono uno spettacolo senza artifizi che affascina i turisti come nient’altro, ci salveranno. Tant’è che all’ultima Bit la Regione si è presentata con sardi coperti di pelli e campanacci e issohadores, non solo con le immagini oleografiche del mare. «Abbiamo una ricchezza inestimabile a costo zero», sembra lo slogan intorno al quale Crisponi tesse perchè le antiche tradizioni diventino sviluppo, occasione di lavoro (anche per l’artigianato) e rilancio del turismo, perchè avrà pure da passa ’a nottata della crisi. «Fortunatamente abbiamo trovato un spiraglio nell’ innovazione dei booking on line – spiega Crisponi – L’industria del settore ricettivo sardo nonostante i tempi bui, è presente sul web con oltre mille strutture che hanno visibilità in tutto il mondo e questo ha fatto registrare qualche risultato positivo. Investire nella promozione on line per la commercializzazione ha portato alla vendita di pacchetti vacanze che altrimenti sarebbero rimasti fermi». I risultati nazionali confermano che le imprese ricettive che consentono il booking on line (47,9%) ottengono costantemente una media di occupazione camere superiore rispetto alle altre.

Un po’ di numeri? Nel 2011 la stima dei consumi turistici nelle destinazioni italiane conta un totale di 69,3 miliardi di euro, 42,7 miliardi di euro spesi dai turisti nelle strutture ricettive(61,7%), 26,5 miliardi di euro per periodi di vacanze presso abitazioni private (38,3%). Circa 36,3 miliardi di euro provengono dalle spese turistiche degli italiani (52,4%) mentre quasi 33 miliardi di euro sono dovuti ai flussi internazionali (47,6%).

«Il turismo deve recitare uno stabile ruolo di primo piano nel sistema produttivo nazionale e deve rappresentare fattore di sviluppo decisivo nelle strategie economiche del governo, nell’ottica di una ripresa di competitività del comparto nei mercati», diceva poco meno di un anno fa la Commissione nazionale del turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla Maddalena, sede scelta su proposta dell’assessore del Turismo della Regione Sardegna. Circostanza in cui Crisponi ha trovato conferma alla validità del suo progetto sugli eventi «a costo zero» finito in un documento unitario tra le proposte realizzabili approvato all’unanimità dagli assessori regionali presenti e che è stato inviato al governo. Ma di cui non si è più avuto notizia.

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