La Nuova Sardegna

Sassari

«Non hai facebook? Allora non esisti»

«Non hai facebook? Allora non esisti»

Gli studenti della quinta D del liceo Marconi di Sassari parlano del rapporto dei giovani con computer, smartphone e social network

24 marzo 2013
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SASSARI. «Non hai facebook? Allora non esisti!». Nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente, ma alla nostra età sono in tanti a pensarlo e a comportarsi di conseguenza. Noi studenti della quinta D del liceo scientifico Marconi abbiamo affrontato l’argomento e ci siamo resi conto che, a volte, la comunicazione può essere un problema... di comunicazione. Sms, facebook, twitter, instagram, youtube sono parole comuni, almeno per noi. Spesso i nostri genitori si interrogano su quanto possa essere costruttivo o inutile il nostro tempo trascorso su internet.

In realtà, per noi giovani questi mezzi di comunicazione rappresentano l'occasione e lo spazio per dare voce alle nostre idee su tutto ciò che ci circonda, in un momento in cui la società dà poco spazio alla nostra generazione e manca del tutto l’attenzione ai nostri problemi. I social network sono come una grande rivista di gossip che parla solo di noi. Siamo noi i protagonisti, ed è questo il bello! Queste piattaforme ti aiutano a ritrovare vecchi amici che pensavi di aver perso, o amici lontani.

Grazie al confronto continuo si è venuta a creare una vera e propria società virtuale di cui tutti possono far parte. Ogni cosa di cui abbiamo bisogno e che ci incuriosisce è lì, a portata di clic. Possiamo comunicare in qualsiasi momento grazie a pc, tablet e cellulari; non importa dove siamo, con chi siamo e cosa facciamo, perché è come se fossimo sempre tutti insieme.

Inoltre, lo schermo di un computer o di un cellulare rende più semplice l’approccio con altre persone o il rapportarsi con le loro idee. Anche chi è timido trova il coraggio di mettersi in gioco o di dire la sua, in quanto non sono presenti i fattori che creerebbero disagio.

È anche vero che un computer, oltre ad essere uno strumento “democratico” nasconde chi, al contrario, per codardia cela la sua vera identità nel momento in cui decide di esprimere un commento scomodo, oppure screditare altri utenti o ancora rivelare fatti di dominio pubblico. Ma lo schermo del pc può essere un paravento comodo anche per chi, non avendo il coraggio di esporre le sue lamentele o i suoi “giudizi pungenti” direttamente alla persona interessata, sceglie di “lanciare frecciatine” le quali, pur lasciando intuire chiaramente il destinatario, non lo specificano esplicitamente, cosicché l’autore in caso di replica, qualora ce ne fosse una, si limiterà a negare qualsiasi analogia o riferimento del suo scritto con il fatto o la persona in questione.

Il prezzo da pagare per fare parte del gioco è alto: una privacy non sempre tutelata. Questo è il sacrificio che in molti sono disposti a pagare per rimanere in contatto con il mondo, per mettere in risalto la propria persona e le proprie idee. Ciò accade anche involontariamente: una volta dentro internet è come se si salisse su una giostra da cui è pressoché impossibile scendere.

Le opportunità sono però innumerevoli: gli smartphone ci interfacciano costantemente alla rete, e l'informazione in tempo reale ci ha resi più coscienti e consapevoli. L'uomo, così come ha inventato la ruota per spostarsi o le armi per difendersi, in una società sempre più dinamica vede nello sviluppo dei mezzi di comunicazione il prossimo “step” evolutivo.

Pensare di poter arrestare lo sviluppo di nuove tecnologie risulta quindi impossibile. Le comunicazioni telematiche presentano la caratteristica di essere estremamente veloci, permettono di scambiare informazioni da un estremo all’altro del globo in tempo reale. Risulta quindi assolutamente logico credere che i social network siano destinati ad aumentare il numero dei propri utenti.

Ci sono però i più tradizionalisti che mostrano i lati negativi e i possibili pericoli di questo fenomeno. Preferiscono farne a meno e mantenere i rapporti con gli altri in maniera più naturale, concreta e diretta.

Tra gli aspetti più criticati troviamo: primo tra tutti l'importanza esagerata che viene data all' “immagine”, fattore non poco rilevante per l'affermazione dell'uomo all'interno della società moderna. Ciò che conta non risulta più la persona in sé, le sue abilità, la sua interiorità, bensì come appare: i social network hanno infatti contribuito a dare ad ogni utente una “idealizzazione” della persona che compare in essi, cosicché vengono tralasciati tutta una serie di valori, positivi o negativi che siano, che completano una reale concezione di individuo.

A questo punto è doveroso dire che la comunicazione siamo noi, noi siamo i social network, perciò siamo noi a crearne i lati positivi e negativi. Come in ogni cosa tutto sta nel sapersi moderare. Senza dubbio questi nuovi mezzi di comunicazione hanno migliorato la qualità della nostra vita e hanno velocizzato lo sviluppo dei rapporti interpersonali. Però, se usati con poco criterio, questi possono anche arrecare seri danni ai nostri rapporti sociali, si rischia di dipendere dalla sfera digitale. Bisogna quindi mantenere la consapevolezza che la rete non deve né può realmente sostituire l’interazione reale tra due o più persone. Però, se usati con criterio, forniscono un utile ed efficace complemento alla comunicazione.

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