La Nuova Sardegna

Sassari

Assolto dall’accusa di stupro

Violenza a una turista tedesca, l’accusato era un operaio di Alghero

08 marzo 2013
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SASSARI. Un operaio di Alghero, Riccardo Busdraghi di 44 anni, è stato assolto per non aver commesso il fatto dall’accusa di aver stuprato insieme con altre due persone rimaste sconociute, una turista tedesca. Il fatto risale alla notte del 9 settembre del 2010, quando tre sconosciuti si erano introdotti nell’abitazione del fidanzato della turista tedesca, nel quartiere della Pietraia, e l’avevano violentata. Alcune ore dopo i carabinieri avevano trovato la donna che, in stato confusionale, vagava per le strade del quartiere. I militari avevano accompagnato la donna prima nell’altra abitazione del fidanzato, fuori Alghero, poi in ospedale dove era stata accertata la violenza. Il giorno dopo Busdraghi, su richiesta del fidanzato della vittima si era recato nell’appartamento della violenza (aveva le chiavi della casa perchè l’affittava per conto del proprietario) e da li erano cominciati i suoi guai. Una vicina di casa aveva infatti raccontato ai carabinieri di aver notato, la sera dello stupro, tre persone allontanarsi dalla casa della vittima e fra questi poteva esserci anche Riccardo Busdraghi che la testimone aveva visto nel quartiere anche alcuni giorni prima. Ma come se non bastesse, anche la vittima aveva raccontato di averlo riconosciuto fra gli aggressori.

La donna, assistita dall’avvocato Elias Vacca, ha però fornito almeno quattro versioni di quel “riconoscimento”. Nel corso del primo interrogatorio aveva infatti detto di non aver riconosciuto nessuno; poi aveva raccontato di aver riconosciuto la voce; in un terzo interrogatorio aveva detto di averlo visto in faccia e, infine, la donna aveva raccontato di averlo riconosciuto dall’odore. Testimonianza scarsamente attendibile, per il trauma subito e perché la donna prima di esser violentata era stata picchiata. Ma c’era anche un altro punto a favore dell’imputato. Subito dopo l’aggressione i carabinieri avevano effettuato l’esame del Dna su tutte le tracce organiche repertate nella casa della Pietraia. E nessuna di queste tracce combaciava con il profilo genetico di Riccardo Busdraghi. Troppi i dubbi, troppe le contraddizioni emerse nel corso delle indagini, che hanno indotto il pm Paolo Piras a chiedere l’assoluzione dell’imputato per insufficienza di prove. Il difensore di Busdraghi, l’avvocato Edoardo Morette, ha però sottolineato le incongruenze dell’impianto accusatorio, e ha chiesto e ottenuto la piena assoluzione del proprio assistito.

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