La Nuova Sardegna

Sassari

Sardegna Tirocini, diecimila beffati: selezione da rifare

di Chiaramaria Pinna
Sardegna Tirocini, diecimila beffati: selezione da rifare

Il server dell’Agenzia del lavoro va in tilt quando più di diecimila cercano in contemporanea un accesso online. La direzione: «Colpa degli hacker»

16 gennaio 2013
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SASSARI. Tutto da rifare. Il sistema informatico dell’Agenzia del lavoro è andato in tilt e l’attesissimo bando di Sardegna Tirocini è stato annullato e con lui è caduta la speranza degli aspiranti stagisti: 10mila (e forse anche di più) per 1700 posti. Tutti ora sono pronti a scendere in piazza. La scelta per l’assessore al Lavoro Antonello Liori è stata inevitabile, così come la delusione di quanti hanno visto crollare il sogno di 500 euro lordi per sei mesi per una progetto di formazione. Cosa è successo? Il server di Sardegna Tirocini che doveva registrare per via telematica le richieste è impazzito quando è iniziata la corsa al voucher. In poco più di due ore, alle 12 e 10, l’Agenzia è stata sommersa di richieste e ha dovuto chiudere il click day pubblicando una notizia che ha fatto cadere le braccia a quanti avevano cercato il contatto: «Le pagine formative sono oggetto di un attacco di hacker».Ma nessuno ci ha creduto, anche perchè, a forza di insistere, saltando da un computer all’altro, qualcuno è riuscito ad agganciare il sito e l’ha subito raccontato su facebook. In caso di un attacco hacker la home page viene modificata, e questo non era avvenuto. In verità alle 9,56 (quattro minuti prima del fischio d’inizio della gara), le registrazioni erano già 3mila e alla fine forse per questo c’è stato il crash. L’ipotesi più benevola è che il sistema informatico troppo debole non sia stato in grado di sostenere 4-5mila contatti partiti in contemporanea. L’altra è che l’Agenzia del lavoro e l’assessorato non abbiano valutato la portata dell’evento, come se non conoscessero il dramma della disoccupazione.

Ma a dare una botta definitiva a chi stentava a credere a una macchinazione è stato il secondo comunicato dell’Agenzia che, dopo l’intromissione dei guastatori, annunciava «i voucher sono stati tutti esauriti», smentendo la nota stampa dell’attacco hacker. A questo punto il popolo della rete in un attimo ha reagito compatto preparandosi a presentare una valanga di ricorsi, anche da parte di chi è riuscito ad acchiappare la possibilità di frequentare uno stage ma che ha visto svanire.Tutti pronti ad agitare i forconi davanti all’Agenzia del Lavoro mentre partiti e sindacati affilavano le armi della denuncia e dell’interrogazione. È a questo punto che, dopo una consultazione con il presidente della Regione Cappellacci, l’assessore Liori, ha preso la più salomonica delle decisioni. «La Giunta regionale è pronta ad annullare la procedura on line e ad incrementare le risorse, attualmente fissate in 5 milioni di euro» ha dichiarato quindi il governatore. Da dove arriveranno questi fondi? «In casi di emergenza come questo – spiegano in assessorato – i soldi si trovano». Se poi si è a ridosso di una campagna elettorale diventa anche un po’ meno difficile. Naturalmente il presidente della Regione si è premurato di assicurare che la procedura verrà ripetuta «con tutte le cautele e le garanzie che il caso richiede». Una su tutte: le prossime selezioni transiteranno sul sistema informatico, che avrebbe un motore più potente, il Sil dell’assessorato al Lavoro. E inoltre, con una nota, l’Agenzia regionale del lavoro comunica che istruirà «a sportello, sulla base dell’ordine di presentazione, i progetti presentati, e compatibilmente con il numero di domande, attiverà i tirocini con decorrenza dal primo giorno di ogni mese, dando priorità alle richieste presentate entro il giorno 20 del mese precedente. Soggetto ospitante e tirocinante riceveranno all’indirizzo di posta elettronica indicato in fase di registrazione la comunicazione sull’esito dell’istruttoria».

Resta il fatto che l’incidente scopre il nervo del criterio utilizzato per la selezione. Non il merito o la conoscenza ma il caso e la fortuna sembrano i principali elementi che finiscono per alimentare la sensazione di sfiducia e diffidenza dei cittadini che vedono in questo la possibiltà di manovrare, spingere, spostare.

È per questo motivo che ieri, le tante persone che hanno chiamato le redazioni dei giornali domandando «ora cosa succederà?», sono state soddisfatte nel sapere che non c’è stato alcun gioco di prestigio negli uffici del Palazzo.

«Meglio che abbiano pasticciato con il computer – ha commentato il genitore di una aspirante stagista di 32 anni – Ma cosa altro inventeranno i politici regionali, nazionali, europei per questi nostri figli dopo i master e i tirocini per tenerli calmi fino alla vecchiaia e per chiedergli un voto? La cosa che più mi preoccupa per i giovani è che dopo un’esperienza come questa, dopo che si vedono sbattuta la porta in faccia per l’ennesima volta o dopo una nuova delusione, si chiudono nella loro camera, non parlano, e noi genitori non sappiamo cosa fare di fronte a tutte queste esperienze formative in un’età in cui dovrebbero avere già la certezza di un lavoro sicuro».

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