La Nuova Sardegna

Sassari

La Regione fa progetti sull’ospedale

di Barbara Mastino
La Regione fa progetti sull’ospedale

Ieri la VII commissione Sanità ha preso in esame la petizione del comitato che è stata firmata da dodicimila cittadini

21 giugno 2012
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OZIERI. È stata esaminata ieri a Cagliari dalla commissione regionale permanente sulla Sanità la petizione presentata dal comitato Salviamo l’Ospedale di Ozieri, corredata di 12mila firme circa.

La petizione, articolata in vari punti riguardanti le principali criticità dell’ospedale Segni e, più in generale, della sanità territoriale, è stata esaminata dalla commissione anche in audizione con l’assessore competente Simona De Francisci. Nessuna decisione definitiva però è stata presa: dopo una lunga discussione si è preferito rimandare ogni pronunciamento e, su richiesta dei consiglieri regionali Daniele Cocco (Sel) e Franco Cuccureddu (Mpa), si è formulata la richiesta ufficiale al direttore generale della Asl 1 Marcello Giannico di «riferire sullo stato dell'arte dell'ospedale di Ozieri e della sanità del territorio» - anche in base alle istanze poste in commissione dallo stesso consigliere Cocco - e si è deciso di calendarizzare in tempi brevi un incontro della commissione con il comitato spontaneo nella sede dell’ospedale Segni di Ozieri per «verificare direttamente le condizioni dello stesso ospedale».

Dopo questo incontro si deciderà che fare: o rigettare l’istanza o discuterla in consiglio regionale. La decisione, in buona sostanza, è rimandata, ma il fatto che la petizione non sia stata subito archiviata dà comunque un segnale di speranza e dà inoltre la misura dell’attenzione che la Regione sta tenendo sulla sanità del Logudoro e Goceano. Una prima piccola vittoria per i proponenti e per il consigliere Sel Daniele Cocco, promotore di diverse iniziative e alla guida della delegazione che accompagnò il comitato nel recente incontro con l’assessore De Francisci: la Regione si prepara a dare risposte sui punti che il comitato - e le migliaia di firmatari - hanno posto alla sua attenzione. «Non ci sarà nessuno smantellamento» aveva dichiarato qualche mese fa l’assessore De Francisci a Ozieri, incontrando il comitato, i primari e i lavoratori del Segni. Una posizione ribadita nel tempo e che è già una risposta al primo punto della petizione che appunto chiede il «blocco immediato dell'opera di smantellamento progressivo dei servizi sanitari dell’ospedale di Ozieri» chiedendo in particolare la fine delle carenze nel reparto di Pediatria e Ostetricia e dell’accorpamento di Ortopedia e Chirurgia, l’adeguamento del personale medico e infermieristico, un potenziamento delle strutture territoriali tale da poter garantire una maggiore integrazione con il presidio ospedaliero e il rispetto dell’atto aziendale del 2008: in sostanza, come si legge nel testo, «il rispetto delle leggi sui livelli essenziali di assistenza e il ripristino del ruolo importante che Ozieri ha rivestito in questo campo». Il direttore generale dell’Asl e l’assessore effettueranno una nuova verifica su questi punti e poi si pronunceranno, ma va detto che qualcosa già da qualche tempo si sta muovendo.

Lo spiega il consigliere Upc del Comune di Ozieri Gigi Sarobba, presidente della commissione consiliare Sanità nella precedente legislatura. «Abbiamo avuto rassicurazioni - dice Sarobba - in primo luogo sui due reparti accorpati di Chirurgia e Ortopedia, che stando ai programmi dell’Asl saranno scorporati entro l’autunno con il ritorno della Chirurgia nella sua ex sede in fase di ristrutturazione.

Stessi tempi per la Neurologia, per la quale la Asl ha effettuato cospicui investimenti, insieme agli altri che in questi mesi stanno finanziando alcuni lavori di adeguamento nell’ospedale.

Sul blocco operatorio, infine, siamo in attesa di un’ultima delibera che dia il via all’appalto. Su questi e sugli altri punti comunque - conclude Sarobba - manteniamo sempre alta la guardia».

Novità arrivano anche sul fronte del personale: è notizia di ieri la decisione dell’Asl di assumere nuove figure per gli ospedali territoriali, in particolare dirigenti medici,tra i quali appunto anche Ozieri.

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