La Nuova Sardegna

Cristina: «Spero non scelgano una via zozza e abbandonata. Dopo 30 anni sono serena»

 Cristina: «Spero non scelgano una via zozza e abbandonata. Dopo 30 anni sono serena»

Nel 1987 Cristina Berardi aveva ventisei anni, faceva l’insegnante ed era fresca di nomina alle scuole medie di Tertenia. Da qui tornava, in direzione Nuoro, il 20 giugno al termine di una mattinata...

21 giugno 2017
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Nel 1987 Cristina Berardi aveva ventisei anni, faceva l’insegnante ed era fresca di nomina alle scuole medie di Tertenia. Da qui tornava, in direzione Nuoro, il 20 giugno al termine di una mattinata di scrutinii, quando con la sua auto trovò la strada sbarrata nei pressi di Villagrande. I banditi la fecero scendere con la forza e la tennero in una tenda sui monti per quattro mesi esatti. Fu ritrovata da una pattuglia della polizia durante una battuta nel territorio di Arzana il 19 ottobre dello stesso anno. Il rapimento lasciò segni soprattutto psicologici sulla donna nuorese, che pochi anni dopo denunciò come lo Stato le chiedesse di ritornare a insegnare nei luoghi del sequestro, proprio in una scuola ad Arzana, nonostante lei avesse chiesto l’avvicinamento a Nuoro. Un trasferimento che rifiutò anche per evidenti motivi di sicurezza (la sua famiglia continuò a subire intimidazioni dopo il sequestro).

Tra i tanti commenti all’appello di Alessandra Berardi, sorella di Cristina, in cui si chiede al sindaco di Nuoro di intitolare una via o una piazza alle vittime dei sequestri di persona, c’è anche il suo: «Se il sindaco decidesse di intitolare una via agli ex sequestrati spero che non ce ne dedichi una di quelle zozze, incolte e abbandonate. Oggi dopo 30anni sono serena e nel pomeriggio andrò in carcere a festeggiare la vincita al concorso dei libri tattili realizzati con i suoi ospiti». Oggi infatti Cristina continua a lavorare come insegnante e opera come volontaria a Badu ’e carros.

Per il suo sequestro, nonostante anni di indagini e numerose piste seguite, è stata individuata e condannata una sola persona, che però avrebbe avuto il ruolo marginale di telefonista della banda. Dopo aver trascorso 15 anni in carcere, nel settembre 2011 fu trovato privo di vita in una via appartata di Nuoro. Cristina Berardi pubblicò un necrologio in cui esprimeva le proprie condoglianze alle sorelle dell’uomo. «Ha avuto un ruolo marginale nel mio sequestro. E per quel ruolo marginale, se pur grave, ha pagato. A differenza di tutti gli altri». (p.me)

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