La Nuova Sardegna

Puddu sotto choc: Comune di Assemini sarà parte civile

Puddu sotto choc: Comune di Assemini sarà parte civile

Il sindaco del M5s allarmato per la salute dei concittadini Il caso Santa Gilla, Zedda convoca il consiglio metropolitano

18 maggio 2017
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CAGLIARI. Sospetti, voci più o meno insistenti. Ma nulla che facesse presagire – se il quadro accusatorio sarà confermato – un disastro simile. Mario Puddu, sindaco di Assemini, immaginava che le lavorazioni alla Fluorsid alterassero i valori della qualità dell’aria con parametri fuori norma. «Mai e poi mai però – spiega l’esponente del Movimento 5 Stelle – avrei pensato che potesse accadere quanto rivelato dall’inchiesta. Mi auguro che non sia vero, per il bene di tutti. Ma nel frattempo mi pongo una serie di domande. Le stesse dei miei concittadini che si chiedono se in questi anni la nostra salute è stata messa a rischio dall’acqua che beviamo o da quello che mangiamo». Per questo il Comune di Assemini una decisione l’ha già presa: «Se sarà confermato anche solo la metà di ciò che le carte e i media raccontano – annuncia il sindaco Mario Puddu – ci costituiremo parte civile. Un atto morale, dovuto, perché la salute non si baratta con nulla e viene prima di tutto». Puddu sollecita chiarezza e attacca la Regione «che oggi si stupisce dell’inchiesta Fluorsid ma dimentica l’invito fatto un paio di anni fa alla nostra amministrazione: fare ripartire l’attività lavorativa proprio nell’ex Laveria Silius, a pochi metri dal centro abitato, nonostante ci fosse la consapevolezza di rischi per l’ambiente e per la salute pubblica. Il nostro è sempre stato un “no” categorico, seguito da un ulteriore sollecito ad effettuare le bonifiche». Il sindaco di Assemini va avanti contro la Regione: «Come si fa a non contestare una giunta che tuttora prende in considerazione l’idea di fare ripartire gli impianti a Portovesme, possibile che ancora non si riesca a capire che è arrivato il momento di dire basta a un certo modello di industria e guardare avanti?» Senza dimenticare i lavoratori: «Io ho il massimo rispetto per loro e vanno tutelati. Penso ai lavoratori della Fluorsid, molti sono di Assemini, anche una delle persone arrestate vive qui. E c’è un indotto che gira intorno alla fabbrica. È chiaro che i risvolti occupazionali preoccupano. Ma, ribadisco, la salute viene prima di qualsiasi cosa».

La pensa così anche il sindaco della città metropolitana di Cagliari Massimo Zedda. Dalle carte dell’inchiesta emerge uno scenario ambientale allarmante: amianto, residui di fluoro, fanghi acidi e vari tipi di rifiuti secondo la procura venivano interrati in vaste aree del territorio e scaricate nella lagune di Santa Gilla, un sito delicatissimo inserito tra le zone a protezione speciale (Zps): quella che per estensione e rilevanza della biodiversità è considerata una delle più importanti aree umide d'Europa era diventata una specie di pattumiera a cielo aperto dove venivano versati rifiuti e acque non trattate. Per discutere di quanto sta emergendo dall’inchiesta, il sindaco Massimo Zedda ha convocato per domani pomeriggio a Palazzo Regio, il Consiglio metropolitano. Il primo cittadino del capoluogo ha chiesto ai sindaci dei Comuni di Assemini, Elmas, Capoterra e Uta, in cui ricade lo stagno, di partecipare ai lavori di apertura per «discutere sull'argomento ed eventualmente definire azioni congiunte da portare avanti nelle prossime settimane». (si. sa.)

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