La Nuova Sardegna

Parla Moirano: «La sanità sarda è un colabrodo. E la politica ha molte colpe»

Silvia Sanna
Fulvio Moirano
Fulvio Moirano

Il super manager al quale la giunta Pigliaru ha affidato l'Azienda per la tutela della salute e il risanamento della sanità in Sardegna fa una spietata radiografia di ciò che ha trovato e che vuole cambiare

16 maggio 2017
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SASSARI La risalita è appena cominciata e la luce dal fondo del pozzo inizia a intravedersi. Ma il cammino è lungo, anche perché segnato da diversi ostacoli da rimuovere. La sanità in Sardegna assomiglia a un insaziabile buco nero che ogni anno fagocita metà del bilancio regionale ma nonostante il continuo afflusso di denaro continua a viaggiare in perdita: 300 milioni di euro l’ultimo deficit accumulato dalle otto ex Asl. Un colabrodo, segnato da falle piccole e grandi.

A tamponare l’emorragia e a rimettere in sesto i conti è stato chiamato Fulvio Moirano, super manager di lunga esperienza e modi decisi. È lui il timoniere dell’Ats, l’azienda per la tutela della salute chiamata anche Asl unica, grande quanto l’intera isola, nata il 1 gennaio 2017. Moirano, fedele all’impegno preso con la giunta Pigliaru, dice che si può fare. «Ma prima – spiega – è necessario eliminare le criticità presenti da anni». Tagliare rami secchi, sprechi e consuetudini che affossano il sistema. Ma anche la politica, dice Moirano, deve cambiare passo.

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