La Nuova Sardegna

Pd, la presidenza primo nodo per Cucca

Pd, la presidenza primo nodo per Cucca

Forse non sarà proposta dal segretario a Sanna, lo sconfitto alle primarie. Più probabile che vada all’area Cabras-Fadda

10 maggio 2017
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CAGLIARI. Alla prima assemblea del Pd dopo la vittoria di Giuseppe Luigi Cucca per la segreteria, mancano pochi giorni. Sabato è dietro l’angolo. Riunioni e confronti sono continui e non sempre le soluzioni sembrano facili, nonostante da parte di tutti, vincitori e sconfitti, ci sia la volontà di mettere fine alla stagione delle lotte intestine. Però mettere assieme l’auspicata gestione unitaria potrebbe essere complicato nel momento in cui il neo segretario dovrà assegnare gli incarichi previsti dallo statuto o altri nuovi di zecca. Ad esempio: la presidenza andrà a Francesco Sanna, il candidato-segretario battuto da Cucca? Se in un primo momento sembrava potesse essere questo l’inizio della nuova era, lo scenario avrebbe avuto – secondo diverse indiscrezioni – un’evoluzione improvvisa. Questa: la presidenza dovrebbe andare invece alla corrente dei popolari-riformisti dell’area Cabras-Fadda. Non c’è ancora un accordo ufficiale, ma il segretario avrebbe garantito quell’incarico più di prestigio che sostanza agli alleati (Cabras e Fadda appunto) nella corsa verso la segreteria. Alla corrente sconfitta, quella dei soriani, potrebbero essere proposte invece una delle due vicepresidenze, mentre l’altra dovrebbe andare agli ex Diesse, sotto corrente della nuova maggioranza, per il resto formata dai renziani della prima ora. Per gli altri incarichi da assegnare Cucca dovrebbe avere meno problemi. Il motivo? I posti sono un bel po’ e quindi dividerli in parti (quasi) uguali sarà più facile. Di sicuro il senatore terrà per sè e sceglierà il coordinatore della segreteria. È una figura indispensabile quando si ha il doppio incarico, a Palazzo Madama, e per diversi giorni Cucca dovrà essere a Roma, dove il governo Gentiloni ha una maggioranza risicata. Detto del coordinatore, la segreteria – sarà numerosa – dovrebbe essere composta in diversi dipartimenti. E proprio alcuni di questi incarichi dovrebbero essere proposti a Sanna e ai soriani. Il deputato accetterà la proposta, oppure rispetto all’ipotesi di una gestione unitaria, preferirà stare in minoranza? È ancora difficile dare una risposta, perché la griglia definitiva sarà definita solo a ridosso dell’assemblea di Tramatza. Intanto sono sette i sardi che faranno parte della direzione nazionale, eletta domenica scorsa a Roma. Per i renziani storici, il delegato sarà, com’era facile prevedere, il consigliere regionale Gavino Manca, considerato il plenipotenziario in Sardegna di Renzi e del suo braccio destro, il ministro Luca Lotti. Sarà invece la deputata Caterina Pes a essere la quota in assemblea dei soriani, a Roma sempre dalla parte dell’ex premier. Poi per i popolari-riformisti in direzione ci sarà uno dei suoi fondatori: l’ex sottosegretario Paolo Fadda. Per la lista di Orlando, saranno in tre: il deputato Marco Meloni, l’ex parlamentare Giulio Calvisi e Anna Crisponi (Retedem).

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