La Nuova Sardegna

L’addio a Migaleddu paladino della salute e dell’ambiente

di Mauro Tedde
L’addio a Migaleddu paladino della salute e dell’ambiente

Grande folla per il funerale del medico ucciso da un malore Presenti esponenti della politica e del mondo della scienza

12 aprile 2017
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MARTIS. Sono arrivati in tanti e da ogni angolo della Sardegna a dare l’ultimo saluto a Vincenzo Migaleddu, il medico radiologo instancabile attivista e coraggioso difensore della salute e dell’ambiente. Una folla commossa e ancora incredula che ha letteralmente invaso il piccolo centro dell’Anglona di cui Migaleddu era originario, ieri tristemente vestito a lutto per la scomparsa di un compaesano che tanto ha dato anche a questa piccola comunità attraverso importanti iniziative e manifestazioni di altissimo spessore. Tantissimi gli esponenti della politica e del sardismo militante, del mondo sociale e medico scientifico, tanti gli striscioni dei movimenti ambientalisti e tante anche le bandiere con i quattro mori.

La salma è arrivata a Martis dalla camera mortuaria dell’ospedale San Francesco di Nuoro ed è stata accolta all’intero dell’auditorium de “Sa Tanca “e Idda”, troppo piccolo per contenere la grande folla. Una piccola ma commovente commemorazione prima della messa funebre che si è tenuta nella chiesetta del Rosario incastonata nel centro storico del paese. A ricordare Vincenzo Migaleddu il parroco padre Augusto, il sindaco del paese, Tiziano Lasia, visibilmente commosso, che con lui aveva instaurato un prezioso rapporto di collaborazione ma anche di grande amicizia. Monsignor Gianfranco Saba, parroco di Sant’Antonio di Gallura e delegato della diocesi di Tempio Ampurias, ha sottolineato il grande spessore culturale e scientifico di Migaleddu, autore di 220 pubblicazioni a carattere scientifico su numerose riviste internazionali e di centinaia di partecipazioni a corsi e convegni in qualità di docente e relatore. «Ma di lui si deve ricordare la grande dimensione umana e sociale – ha detto il prelato – e l’anelito che lo ha animato nella sua continua ricerca della cura dell’ambiente e della terra in cui viviamo. Vincenzo aveva trovato recentemente nell’enciclica “Laudato sì” di papa Francesco e in quella che egli ha definito “mistica dell’ambiente” una vera e propria magna carta che aveva dato ulteriore forza alle sue convinzioni. È stato in questo senso un attento osservatore dei segni posti da Dio nel silenzio dell’universo».

Struggente il ricordo di Nando Buffoni, suo grande amico («amicu prus de frade») che ha letto un singolare componimento a lui dedicato, una rivisitazione del famoso “Nanneddu meu” di Peppino Mereu adattata ai giorni nostri ma con un finale ottimistico «Amicu caru, ista securu, chi sa Sardigna tenet futuru, Vissente l’ischis, su munnu est goi, si semusu unidos lu cambiamus nois». E poi i contributi di Clara Farina e di un nipote di Vincenzo Migaleddu che ha letto “Odio gli indifferenti” di Antonio Gramsci. Un lungo corteo silenzioso ha accompagnato la salma sino alla chiesa del Rosario dove è stata celebrata la messa funebre e poi nel piccolo cimitero del pese dove è stato tumulato nella tomba di famiglia, affacciata sul suo piccolo uliveto che tanto amava.

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