La Nuova Sardegna

LA LEGGE NEL MIRINO

Legambiente: «Urbanistica, troppe le contraddizioni»

CAGLIARI. La bozza della legge urbanistica per Legambiente è contraddittoria, va modificata, e soprattutto non può «mettere in discussione il rigoroso vincolo di salvaguardia della fascia costiera»....

22 marzo 2017
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CAGLIARI. La bozza della legge urbanistica per Legambiente è contraddittoria, va modificata, e soprattutto non può «mettere in discussione il rigoroso vincolo di salvaguardia della fascia costiera». È la sintesi della lettera che il presidente dell’associazione e quello scientifico, Annalisa Columbu e Vicenzo Tiana, hanno inviato alla Regione, al Consiglio regionale, che dovrà esaminare il testo della giunta, e alla Soprintendenza del paesaggio.

Poca chiarezza. La prima contestazione è sulle previste e «poco chiare possibilità di deroga al Piano paesaggistico addirittura nei 300 metri dal mare». La contestazione è soprattutto sull’articolo che permetterebbe ai vecchi alberghi presenti nella fascia costiera di aumentare le cubature del 25 per cento, mentre per Legambiente «la salvaguardia delle coste è un principio fondamentale e non ci possono essere deroghe».

Accordi confusi. Poi «sono confusi anche i confini degli annunciati accordi di programma con i privati, perché sembrano essere ancora una vota altre possibili varianti agli strumenti urbanistici». E lo stesso vale – sostiene Legambiente – per gli «accordi di copianificazione, previsti dalla legge» e che potrebbero trasformarsi «in decisioni parallele (cioè deroghe) ai Piani urbanistici comunali».

Zone grigie. Legambiente ha anche un quarto dubbio: «Non è chiaro cosa siano i programmi e progetti di grande interesse sociale ed economico, e non vorremmo invece che, a loro volta, siano un’altra deroga al Piano pesaggistico». Gli ambientalisti sollecitano chiarezza anche sulle case agricole: «Lo scarto da uno a 30 ettari, secondo il tipo di coltura, è troppo esteso e comunque abbassa il limite che finora era di tre ettari».

Impegni mancati. Nella lettera firmata da Columbu e Tiana ci sono anche due richiami alla giunta. «Al momento d’insediarsi – si legge – aveva annunciato che avrebbe presentato un Piano paesaggistico per le zone interne e invece nel disegno di legge non c’è alcun accenno» e poi che «avrebbe accelerato l’iter per permettere ai Comuni di adeguare in tempi rapidi i Puc al Ppr, ma anche di questo non c’è traccia».

La richiesta. Sono queste le contraddizioni della legge sollevate da Legambiente, che chiede alla giunta Pigliaru di «aprire subito una discussione pubblica ampia e autorevole su una norma che, come si sa, disegnerà lo sviluppo della Sardegna per i prossimi decenni».

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