La Nuova Sardegna

il battesimo di campo progressista

Pisapia riesce nel miracolo di unire il centrosinistra isolano

Pisapia riesce nel miracolo di unire il centrosinistra isolano

SASSARI. Il primo miracolo sembra a un passo. Giuliano Pisapia con il suo Campo progressista potrebbe mettere insieme la galassia litigiosa della sinistra. In particolare di quella sarda. Capace di...

12 marzo 2017
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SASSARI. Il primo miracolo sembra a un passo. Giuliano Pisapia con il suo Campo progressista potrebbe mettere insieme la galassia litigiosa della sinistra. In particolare di quella sarda. Capace di atomizzarsi in mille micro partitini. Non solo. Il fascino del progetto di Pisapia risce ad attirare anche partiti come il Centro Democratico, e a farli confluire in un progetto ambizioso. Al battesimo a Roma c’erano il deputato del Cd Roberto Capelli, il senatore ex Sel Luciano Uras, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, ma anche il deputato Michele Piras, confluito nell’Mdp.

«Noi abbiamo già fatto una anticipazione a Nuoro su cosa può essere Campo progressista in Sardegna – spiega Roberto Capelli –. Pisapia oggi ha mostrato che esiste un progetto serio nel metodo e nel merito che deve fondare il nuovo centrosinistra. E i principi devono unificare il centrosinistra e non le piccole questioni che fino a oggi hanno lo hanno diviso. Ma il vero valore aggiunto di questa iniziativa è che mette insieme esperienze diverse. Si superano gli steccati, spesso nati più sulle divisioni elettorali. Esiste un denominatore comune che consente di superare gli steccati. I temi sociali, del lavoro, economici, delle uguaglianze sono i grandi punti di contatto». Pisapia riesce a trovare i punti comuni e a costruire un consenso solido intorno a questi. «È l’esatto contrario di quello che hanno prodotto il governatore Pigliaru e la sua giunta in questi anni», dice critico Capelli. Che del progetto Pisapia sembra convintissimo. «Noi nell’isola abbiamo già dato vita a un movimento tutto sardo con l’incontro di qualche giorno fa a Nuoro». Accanto a lui c’era il senatore Luciano Uras, anche lui tra i più convinti sostenitori del Campo Progressista.

Ma in sala c’è anche l’altra anima della sinistra nell’isola. Il deputato Michele Piras. «Le 1500 persone a Roma erano la prima cosa bell della giornata – dice Piras con un gioco di parole sullo slogan dell’incontro–. Il Campo progressista non è un partito. Non va in conflitto con altri soggetti politici. Si crea un nuovo centrosinistra. E lo si fa con le Officine delle idee. Uno strumento che già esisteva ai tempi di Vendola e che ha mostrato la sua grande utilità. Oggi ci troviamo nelle condizione di costruire un nuovo centrosinisra. Serve una discontinuità nel metodo e nel merito rispetto ai governi degli ultimi anni. Anche Pisapia lo ha fatto capire. Oggi dobbiamo ripartire dai contenuti: dal reddito minimo, dallo ius soli, dalla cancellazione del reato di tortura, dalla lotta alle disuguaglianze». Nessun dubbio anche sulla possiblità di arrivare a un unico movimento nell’isola. «Si devono combattere i populismi – conclude Piras –. Sono convinto che Campo progressista non sia un paritito o una lista elettorale. Non so ancora quale sarà il suo sbocco in Sardegna, per ora è un laboratorio importante di coesione del popolo del centrosinistra». (l.roj)

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