La Nuova Sardegna

CAGLIARI. La domanda del consigliere regionale Daniele Cocco, ex Sel, è secca: «Sono stati avviati i processi di riconoscimento, accreditamento e certificazione delle Breast unit dell’azienda universitaria di Sassari e dell'ospedale San Francesco di Nuoro?». Con un’interrogazione urgente, la domanda è rivolta all’assessore alla sanità. Dal tono s’intuisce che molto non sarebbe stato ancora messo a punto nella rete destinata alla prevenzione e alla diagnosi precoce del tumore alla mammella, la Breast unit appunto, nelle due strutture chiamate in causa da Cocco. Nonostante – scrive – in Sardegna «quel tumore sia una patologia molto diffusa, con mille nuovi casi accertati ogni anno». A questo punto, sottolinea, è «sempre più evidente l’esigenza di garantire in tutto il territorio le stesse prestazioni per il trattamento della malattia sia nella fase di prevenzione che di cura, mentre di contro oggi ci sono pazienti costrette a doversi spostare nei centri specializzati dell'isola o della penisola». La Breast unit dev’essere invece – ribadisce Daniele Cocco – «un servizio garantito anche al San Francesco di Nuoro, per migliorare la qualità della vita soprattutto se di chi risiede in territori isolati anche per i pessimi collegamenti che non consentono, di raggiungere con rapidità gli altri ospedali». Allo stesso tempo, è scritto nell’interrogazione, «dovrà essere avviata la Breast unit dell’Azienda universitaria di Sassari, come sollecitato anche dai medici, tra l’altro sempre più impegnati in una decisiva campagna di prevenzione». Secondo Cocco, un centro dovrebbe essere aperto anche a Olbia, ma «oggi prima di tutto vogliamo sapere perché a Sassari e a Nuoro non ci sono ancora».