La Nuova Sardegna

I trasporti del futuro, droni per le merci: il progetto decolla in Sardegna

di Alessandra Sallemi
I trasporti del futuro, droni per le merci: il progetto decolla in Sardegna

Una cordata di imprese chiede di sperimentare l’aereo cargo senza pilota nelle basi di Decimomannu e Perdasdefogu

23 febbraio 2017
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CAGLIARI. I tecnici lo danno già per scontato: il futuro del trasporto merci è negli aerei senza pilota. Un velivolo del genere in Italia c’è già, ha una capacità di carico da 6mila chilogrammi e l’ha costruito la Piaggio Aerospace. Si chiama “P1hh” e una cordata di imprese chiede di sperimentarlo in due aeroporti militari sardi, Decimomannu e Perdasdefogu.

Il motivo l’ha spiegato l’avvocato Donatello Gianni, rappresentante del raggruppamento temporaneo di U-Avitalia, Piaggio Aerospace, Beube: le imprese, di cui una (U-Avitalia) è socia del Dass, il Distretto aerospaziale sardo, hanno vinto un bando di Enac (Ente nazionale aviazione civile) «per la ricerca e la sperimentazione sugli aerei a pilotaggio remoto (i droni)». Ieri Gianni, assieme al tecnico Enea Guccini e al presidente del Dass Giacomo Cao, ha incontrato il vice-presidente della giunta, Raffaele Paci, per illustrare il progetto e coinvolgere la Regione, che, come è noto, ha inserito l’aerospazio nelle linee strategiche di sviluppo per l’isola.

Nella sede del Dass Gianni, Guccini e Cao hanno incontrato anche il sindaco di Perdasdefogu, Mariano Carta, che ha dichiarato l’interesse della sua comunità per un progetto accompagnato da una parola magica: occupazione e indotto. «Abbiamo necessità che il poligono (il Pisq)abbia un futuro è il futuro è la dualità, la sperimentazione per i velivoli civili e militari». Una sintonia con i sindacati regionali che, sabato scorso, nell’incontro col primo ministro Gentiloni, hanno inserito l’aerospazio fra i settori da promuovere per lo sviluppo della Sardegna.

Tornando al progetto drone, i tecnici hanno spiegato che Decimomannu e Perdasdefogu sono fondamentali. Il tema del trasporto aereo delle merci senza pilota è ormai sul tavolo di tutte le aziende del settore, l’Enac ha chiesto che si sperimenti un velivolo del genere non per capire se funziona, perchè si sa già che funziona, bensì per avere un elenco esatto delle situazioni logistiche, tecniche, di sicurezza destinate a crearsi attorno a un aereo che decolla, vola e atterra senza un essere umano a bordo. Questa massa di informazioni servirà per studiare un regolamento aeroportuale e di volo. «Un aereo senza pilota a bordo - spiegava ieri Guccini, che è un ingegnere - non può essere sperimentato nei normali aeroporti civili dove tutto è organizzato per aerei, passeggeri o merci, con il pilota a bordo e posso affermare che non è banale trovare l’infrastruttura in cui provare un drone. L’aereo a pilotaggio remoto potrà volare negli spazi dove si muovono anche altri velivoli solo quando, per esempio, avrà un sistema anticollisione composto da strumenti molto sofisticati in corso di certificazione». La sperimentazione, insomma, servirà per metterà a punto la rete tecnologica e le procedure perché, droni e no, possano volare sicuri. L’esperimento si concluderà nel 2018. Decimomannu, secondo la proposta delle imprese, dovrebbe diventare la base operativa di Piaggio Aerospace per i voli sperimentali dell’aereo “P1hh” ma anche ospitare altri possessori di progetti simili. Per avviare rapidamente il progetto, U-Avitalia socia del Dass aprirà una sede secondaria in Sardegna. A stretto giro anche la riqualificazione degli scali e «l’assunzione graduale del personale locale per la gestione e lo sviluppo delle attività previste nonché per la gestione e la manuntenzione delle infrastrutture».

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