La Nuova Sardegna

Fermati con 5mila tordi nel cofano

Fermati con 5mila tordi nel cofano

Quattro cacciatori di Quartu sono stati denunciati dalla polizia per bracconaggio

16 febbraio 2017
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NUORO. Avevano ricavato un vano nascosto sotto il bagagliaio del furgone e l’avevano riempito di tordi appena cacciati. Oltre cinquemila uccelli, del peso di circa tre quintali, destinati al mercato del sud della Sardegna, probabilmente ai ristoranti che offrono piatti di cacciagione. Ma il viaggio dei quattro bracconieri è stato interrotto dagli agenti della polizia stradale di Nuoro che, nel corso di un controllo a un posto di blocco tra Giave e Bonorva, si sono insospettiti per il comportamento dei quattro, tutti già noti alle forze dell’ordine. A insospettire gli agenti della polstrada di Nuoro, al comando del dirigente Giacinto Mattera, è stato quel bagagliaio del furgone Fiat Doblò stipato fino all’inverosimile. I poliziotti hanno così deciso di approfondire il controllo e dopo aver tolto tutto quel che c’era nel bagagliaio hanno notato uno strano strato di cellophane sul pianale. L’hanno spostato e hanno scoperto che sotto c’era una sorta di ripostiglio nel quale erano stati sistemato oltre cinquemila tordi. Qualcosa come tre quintali di uccelli di razza protetta, molto apprezzati dagli estimatori e difficili da trovare sul mercato.

I tordi sono stati immediatamente sequestrati. E i quattro uomini di Quartu Sant’Elena che erano nell’auto sono stati accompagnati nella caserma della polizia stradale a Macomer dove sono stati identificati e denunciati per commercio di animali soggetti a protezione faunistica e bracconaggio.

Poi sono scattate le indagini per cercare di capire dove gli uccelli in quantità così...mostruosa siano stati catturati. I quattro quartesi, infatti, non hanno aperto bocca e non hanno fornito alcuna indicazione sulla provenienza dei tordi e neppure sulla destinazione.

Non è improbabile che gli uccelli siano stati catturati in un’oasi protetta del nord Sardegna. Pare che siano stati catturati con le micidiali reti e quindi non è da scartare l’ipotesi che i bracconieri abbiamo agito anche sull’isola dell’Asinara, dove di recente era stata segnalata una presenza eccezionale di quegli uccelli che così riuscivano a sfuggire ai cacciatori.

I bracconieri potrebbero aver sfruttato qualche “buco” nei controlli dell’isola e, sfruttando soprattutto le ore serali, sarebbero riusciti a entrare e predisporre la trappola. Sul fronte delle indagini, gli agenti della polstrada di Nuoro stanno lavorando in stretta collaborazione con i colleghi della questura di Sassari.

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