La Nuova Sardegna

La difesa di Pinna attacca: processo senza prova regina

di Nadia Cossu
La difesa di Pinna attacca: processo senza prova regina

Gli avvocati contestano la richiesta del giudizio immediato per il minore: «La Procura di Nuoro dice che a sparare contro Monni è stato Cubeddu»

15 febbraio 2017
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NULE. «Dove stava l’evidenza della prova che a detta del pm del tribunale dei minori giustificava la richiesta di giudizio immediato per Paolo Pinna?». Gli avvocati difensori del 18enne di Nule accusato di duplice omicidio sono pronti a giocare nuove carte nel processo in abbreviato che si sta celebrando a Sassari.

La Procura di Nuoro due giorni fa ha messo un punto fermo importante nell’inchiesta sul delitto di Orune dell’8 maggio 2015. Ha cioè accertato che a uccidere lo studente di 19 anni Gianluca Monni fu Alberto Cubeddu, fu lui a esplodere le fucilate contro il giovane che alle sette del mattino aspettava il pullman che lo avrebbe portato a scuola, a Nuoro.

Un elemento nuovo emerso dalla chiusura di indagini nei confronti del maggiorenne accusato – insieme al cugino allora minorenne Paolo Pinna – del delitto Monni e di quello di Stefano Masala, il 30enne di Nule di cui si sono perse le tracce il 7 maggio di due anni fa.

Fino a lunedì c’era la convinzione che quella mattina a sparare fosse stato Pinna. Una certezza non campata in aria ma supportata dalle carte del tribunale dei minori. Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip sosteneva nero su bianco che Pinna «nonostante la giovanissima età, con ferma e feroce determinazione, esplose ben tre fucilate caricate con munizioni spezzate, continuando a sparare anche quando la vittima era già riversa a terra».

La nuova ricostruzione riapre scenari differenti e i difensori di Paolo Pinna, Agostinangelo Marras e Angelo Merlini, non possono non tenerne conto: «Premesso che noi riteniamo che nessuno dei due imputati sia responsabile, ci chiediamo ancora una volta dove fosse l’evidenza della prova che stava alla base della richiesta di giudizio immediato per Pinna». Gli avvocati della difesa cavalcano a favore del loro assistito questa novità emersa dal 415bis della Procura di Nuoro. «Tanto era legittima la nostra perplessità in ordine alla richiesta del giudizio immediato – aggiungono Marras e Merlini – che ora viene fuori una ricostruzione dei fatti assolutamente diversa rispetto a quella iniziale».

Cosa accadrà da ora in poi nell’aula del tribunale dei minori di Sassari non lo si può sapere. Di certo la difesa di Pinna chiederà subito una copia integrale del fascicolo della Procura di Nuoro «che potrà essere utile – spiegano i legali – nel processo». Pur essendo un rito abbreviato, infatti, qualora il giudice lo ritenesse indispensabile per la decisione finale su Paolo Pinna, «potrebbe disporre l’acquisizione di ulteriori atti». Si prospettano, come è evidente, sviluppi interessanti e, probabilmente, inaspettati. Per entrambe le difese.

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