La Nuova Sardegna

Protesta Aras: «Stop al precariato»

Protesta Aras: «Stop al precariato»

I lavoratori dell’associazione chiedono il passaggio nell’agenzia Laore

27 gennaio 2017
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CAGLIARI. Hanno manifestato davanti al palazzo della Regione per chiedere il mantenimento degli accordi e la garanzia del posto fisso. In totale sono 250 i lavoratori dell’Aras, l’Associazione regionale allevatori, che protestano perché si sentono discriminati.

Sono periti agrari, tecnici, agronomi e veterinari che operano in tutta la Sardegna a supporto delle aziende. Ieri mattina a Cagliari una cinquantina di loro ha manifestando sventolando striscioni di forte impatti: “Aras schiavi di Laore. Assunzioni: perché noi no?”

. La storia è iniziata sette anni fa, nell’agosto del 2009. Allora i lavoratori dell’Arasa avevano creduto di avere ottenuto la sicurezza del posto fisso grazie alla legge 3 che disciplinava il loro passaggio all'interno dell'Agenzia regionale Laore. Da allora, dopo numerose proteste e mobilitazioni, nulla è cambiato. Oggi, a fronte della nuova legge regionale per il superamento del precariato, i veterinari, agronomi e periti agrari di Aras sono scesi nuovamente in piazza per chiedere l'applicazione della legge. I manifestanti hanno sollecitato un incontro con i capigruppo dell'Assemblea. I dipendenti di Aras ricordano alla maggioranza che nella scorsa legislatura i capigruppo di centrosinistra, allora all'opposizione, avevano sollecitato l'assessore dell'Agricoltura perché fossero rispettati i tempi e i dettati della legge. Secondo Roberto Piras, agronomo, «la Regione non sta attuando la legge, pur avendo licenziato le norme sul precariato, perché ci sono molti interessi di tipo politico, delle organizzazioni di categoria e sindacali. Le risorse per noi vengono stanziate sempre dalla Regione, 13,6 milioni di euro annui, che va all'Associazione allevatori».

Walter Cattari, veterinario dell’associazione regionale, ricorda che il provvedimento che prevede il passaggio dei lavoratori Aras a Laore è già passato nel 2012 al vaglio della Corte Costituzionale.

La protesta dopo la manifestazione di ieri mattina non si fermerà sino a quando i lavoratori Aras non riceveranno risposte. Nel frattempo, assicurano, il loro impegno sarà garantito come sempre.

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