La Nuova Sardegna

Centrodestra: «Via l’assessore Spano»

Chieste anche le dimissioni di Graziano Nudda: «Gestita in modo pessimo l’emergenza maltempo»

26 gennaio 2017
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CAGLIARI.

Il non aver saputo fronteggiare l’eccezionale nevicata di pochi giorni fa, l’aver abbandonato i sindaci e interi Comuni al loro destino «non è solo un fallimento tecnico ma politico». Il centrodestra è duro e deciso a ridosso di un’emergenza forse ancora da risolvere. «L’assessore all’ambiente Donatella Spano e il capo della Protezione civile regionale Graziano Nudda devono dimettersi per manifesta incapacità», è la sintesi della mozione di sfiducia firmata in calce da Forza Italia, Fdi-An, Udc, Uds, Psd’Az e Riformatori. Però non basta: «Una commissione d’inchiesta del Consiglio regionale deve indagare sul perché la macchina della prevenzione prima, con un balletto incomprensibile nei bollettini delle allerta meteo, e quella dei soccorsi dopo non abbiano funzionato». Pietro Pittalis (Forza Italia) l’ ha detto: «Dobbiamo ringraziare il cielo che non ci sono state vittime, ma non possiamo sempre sperare nella buona sorte. Abbiamo avuto un’altra conferma: la Protezione civile è un castello di carta , basta una folata di vento per abbatterla». Per i Riformatori a essere saltata per aria è un’improvvisata catena di comando. «Invece di chiedere scusa – ha detto Michele Cossa – cos’ha fatto la Regione? Ha inviato comunicati stampa dai toni offensivi nei confronti dei sindaci. Su cui ha scaricato le colpe senza ammettere i suoi grandi errori». Che Luigi Crisponi sempre dei Riformatori ha messo in fila: spazzaneve inutilizzati, altri mezzi bloccati dalla burocrazia e soprattutto dalla confusione dimostrata da «quella che invece sarebbe dovuta essere un’efficiente cabina di regia». Gianluigi Rubiu dell’Udc ha insistito: «Purtroppo abbiamo avuto l’ennesima prova del fallimento di questa giunta. Ha sbagliato tutto nelle strategie economiche e infatti la Sardegna è allo stremo. Ora ha fallito anche contro il maltempo. Pigliaru e i suoi assessori vadano subito a casa: sarà meglio per tutti». Secondo Angelo Carta del Psd’Az: «L’assessore e il capo della Protezione civile non sono stati capaci neanche di cancellare gli errori del 2013 quando la Sardegna fu devastata dal ciclone Cleopatra e purtroppo ci furono e delle vittime. Avrebbero potuto organizzare un sistema per le emergenze snello e l’hanno affossato con altra burocrazia». Il consigliere regionale e sindaco di Golfo Aranci Giuseppe Fasolino ha aggiunto: «Nei giorni più difficili di freddo e maltempo, i Comuni hanno avuto a che fare con bollettini allarmanti anche non era necessario, mentre quando s’è scatenato il finimondo sui telefonini sono arrivate previsioni rassicuranti. Insomma, alla Regione non hanno capito nulla di quanto accadeva e la nostra gente è finita nella bufera«. Per Fdi-An, con Paolo Truzzu, esiste un problema di vertice, «è inadeguato», ma soprattutto «abbiamo scoperto che la Sardegna non ha un piano per proteggersi dai cataclismi. I soldi per realizzarlo li dobbiamo trovare nei conti nel bilancio della Regione e se non lo facciamo subito continueremo a essere in balia di troppi bollettini meteo spesso contraddittori fra di loro».

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