La Nuova Sardegna

Sanità, tagli per 100 milioni la Regione pressa Moirano

di Umberto Aime
Sanità, tagli per 100 milioni la Regione pressa Moirano

Il manager dell’Ats in commissione: indispensabile la rete ospedaliera «I costi sono alti, serve la centrale unica d’acquisto per ridurre gli sprechi»

25 gennaio 2017
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CAGLIARI. Nessuno l'ha sbranato e lui non ha sbranato neanche un politico. Dalla fossa dei leoni tutti sono venuti fuori sani e salvi. Eppure sarebbe potuto accadere il contrario. Perché da quando, era gennaio, a Fulvio Moirano hanno consegnato le chiavi dell'Asl unica o Ats, i partiti di maggioranza e del centrodestra gli hanno contestato qualunque cosa, dalle nomine fino allo stipendio. Sì, poteva finire in malomodo e invece il primo faccia a faccia, in Consiglio regionale, fra gli onorevoli e il gran capo della sanità è filato via liscio. Solo per buona e reciproca educazione? È probabile, ma più che altro, essendo una prima volta, potrebbe esserci stata una diffusa ansia da prestazione. Cioè: per ora è meglio non sfidarsi a duello, poi al momento opportuno si vedrà. Soprattutto se, come qualcuno sospetta, sarà una stagione complicata.

Il confronto. Domande scomode e risposte puntigliose sono arrivate da un fronte e dall'altro: si sono intrecciate, ma mai sovrapposte. «Un buon incontro», diranno i consiglieri della commissione bilancio. Anche Moirano è uscito com'era entrato dalla saletta: di buon umore e col sorriso. Evitata l'arena, quello che non va nella sanità sarda – l’ultimo disavanzo dichiarato ammonta a oltre 300 milioni poi ci sono gli arretrati – è stato sviscerato. Ad esempio il manager ha confermato che quest'anno la Regione gli ha chiesto di risparmiare 100 milioni, una quarantina in più rispetto al 2016. «È un traguardo ambizioso forse anche troppo, ma sono comunque ottimista».

La strategia. Su come riuscire nell'impresa di asciugare i 3,3 miliardi - è questo l'impatto della sanità sulla Finanziaria 2017 – Moirano ha snocciolato un bel po' di cose che farà nei prossimi mesi, alcune semplici, altre sono complesse. A cominciare da un solo contratto di assicurazione, mentre finora ogni Asl ha il suo, con costi alla fine spropositati. Oppure armonizzerà gli stipendi: non è «economicamente sostenibile» che fra un ospedale e l'altro ci siano medici e infermieri pagati in modo diverso per gli stessi compiti. Un’ingiustizia di cui ha parlato giorni fa con i sindacati degli oltre 20mila dipendenti Asl e l’accordo «lo troveremo assieme, con pazienza». Di personale aveva parlato poco prima anche l’assessore Luigi Arru: «Dobbiamo sbloccare il turn over. L’età media dei dipendenti è superiore ai 53 anni e c’è bisogno d’immettere risorse professionali fresche» Poi Moirano ha insistito molto sulla centrale unica d’acquisto: «Le siringhe non ci possono costare un tot a Olbia e il doppio a Sanluri». Sulle forniture calibrate qualche passo avanti c’è stato: «Ora dobbiamo insistere nel saper risparmiare senza ridurre gli standard di qualità. Anzi, li vogliamo migliorare».

Ospedali e dintorni. I propositi sono buoni, ma «è indispensabile che il Consiglio approvi al più presto la riorganizzazione della rete ospedaliera che da sola vale 54 milioni di risparmi», è stato l’appello lanciato in contemporanea dal manager e dall’assessore. Arru poco prima aveva annunciato: «Oggi la nostra proposta sarà vagliata dal ministero e vediamo cosa ci dirà». Perché senza la nuova rete – è stato ribadito – «sarà difficile tagliare il traguardo dei 100 milioni di risparmi». Però si sa che la commissione sanità del Consiglio non deciderà subito sulla riorganizzazione dei posti letto: «Vediamo il giudizio del ministero, poi approviamo la Finanziaria e infine parleremo di ospedali», ha fatto sapere il presidente Raimondo Perra del Psi, fino a lasciar intendere: non sarà prima di marzo.

Le domande. Se Franco Sabatini ha ribadito che «con lo Stato va aperto subito un confronto per riavere indietro almeno 120 milioni dei680 accantonati per il debito pubblico nazionale. Non possiamo farne e meno, ci servono anche quelli per la sanità», gli altri consiglieri hanno chiesto di tutto. Anna Maria Busia del Cd ha saputo che anche Moirano è contrario al congelato project financing di Nuoro, oppure Fabrizio Anedda (Sinistra sarda) che ha sollecitato una previsione su quanto tempo ci vorrà per azzerare le liste d’attesa. «È uno dei nostri primi obiettivi – ha risposto il manager – perchédobbiamo far capire alla gente che lavoriamo per loro».

Il caso Sassari. Esiste. Il manager dell’Azienda mista, Antonio D’Urso, ha detto: «La fusione fra le cliniche universitarie e l’ospedale Santissima Trinità non è facile: sono due strutture speculari, con doppioni e per razionalizzare ci vorrà del tempo». Per chiudere così: «Da noi non aspettatevi subito un risparmio, nel primo esercizio la perdita sarà consistente».

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