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Sardegna, maltempo e polemiche sui soccorsi. Sindaci sul piede di guerra: «Presto la resa dei conti»

Sardegna, maltempo e polemiche sui soccorsi. Sindaci sul piede di guerra: «Presto la resa dei conti»

Salgono le temperature ma non cessa lo scontro tra primi cittadini e istituzioni. Littarru (Desulo) attacca la Provincia. Il commissario Tidu: «In campo 50 mezzi», Ciccolini (Bitti) scrive al governatore Pigliaru: «Subito il risarcimento dei danni»

21 gennaio 2017
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NUORO. «Siamo ancora isolati, l’escavatore sta lavorando giorno e notte per sgombrare dalla neve le strade del paese, speriamo che oggi si sfondi il muro di neve della strada per Fonni e poi arriverà il momento della resa dei conti che, per quanto mi riguarda, ha un colpevole ben identificato». Il sindaco di Desulo, Gigi Littarru, è sempre all’assalto. Sbollita la rabbia dell’emergenza, grazie anche a una telefonata rappacificatoria con l’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano, che ha promesso interventi immediati, Littarru attacca il commissario della provincia di Nuoro.

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Sindaco contro Provincia. «La nevicata è stata eccezionale, ma è vergognoso che l’amministratore straordinario Costantino Tidu, nominato dalla Regione a dicembre, dopo aver pomposamente parlato di aver predisposto un Piano neve da 500mila euro non si sia mai fatto sentire in questi giorni di emergenza e i mezzi che sarebbero dovuti essere utilizzati in questo Piano sono rimasti fermi – ha sostenuto Littarru –. Tidu deve dimettersi, oppure dev’essere dimesso perché ha mostrato limiti inconcepibili».

Tidu si difende. Il commissario respinge le accuse. E contesta anche quelle rivolte alla Regione e alla Protezione civile. «Ho sentito sindaci accusare di qua e di là sull'insufficienza degli interventi – dice Costantino Tidu – senza ricordarsi di riflettere e dire che tutti ci si è trovati di fronte a un'emergenza non certo prevedibile in tali proporzioni. Altra cosa, si è invocata una maggiore presenza di mezzi e si sa che alcuni Comuni della montagna li avevano a disposizione ma non li hanno utilizzati». La Provincia ha messo in strada pale, ruspe ed escavatori delle otto ditte affidatarie del piano-neve: 50 mezzi e oltre 60 operai, compresi i cantonieri dell'Area omogenea dell'Ogliastra, nata quest'anno con il riordino degli enti locali. Il tutto costato alle casse dell'ente 500mila euro».

Ciccolini a Pigliaru. A fare da contraltare alla rabbia del sindaco di Desulo Gigi Littarru c’è la pacatezza del sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini. «A che servono le polemiche in questo momento? Stiamo superando la fase critica, pensiamo al domani – spiega Ciccolini –. Diciamocelo chiaramente: nessuno era pronto ad affrontare un evento di tale portata e quindi le polemiche servono a poco. Ma una cosa è giusto sottolinearla: il cosiddetto Piano neve non è assolutamente contemplato tra quelli obbligatori dei Comuni. Nel Piano di protezione civile si fa riferimento esplicito ad acqua e fuoco, ma non alla neve, che non è quindi concepita come un’emergenza. Dev’essere considerata solo come evento eccezionale. Quindi – continua il sindaco di Bitti – andiamo avanti con le forze in campo: quelle dei Comuni e tutte le altre, come l’Anas che ha fatto un lavoro eccezionale andando ben oltre i compiti istituzionali e ripulendo persino le stradine di penetrazione agraria». Ma Ciccolini è andato ancora più avanti e, senza perdere troppo tempo, ha già compiuto i necessari passi istituzionali per non permettere che l’economia del territorio crolli a causa della nevicata.

«Chiedo l’immediata attivazione delle misure necessarie per il ristoro dei danni subiti dalle aziende agricole – ha scritto in una lettera indirizzata direttamente al presidente della Regione, Francesco Pigliaru – e il differimento del termine di presentazione delle domande di aiuto del Psr». Il sindaco di Bitti ha comunque portato a casa già un importante risultato per tutti i Comuni coinvolti nell’emergenza neve. «L’assessore regionale ha messo immediatamente a disposizione 2 milioni di euro per risarcire gli interventi dei comuni – ha spiegato Giuseppe Ciccolini, che già ieri aveva sollecitato di riempire di contenuti concreti la legge 28 –. E la Protezione civile invita i comuni a indicare i disagi subiti con la dichiarazione dello Stato di calamità naturale. Le spese di emergenza fatte dalle amministrazioni locali saranno coperte finanziariamente dalla legge 28 di competenza della Protezione civile. E sul versante agricolo, appena chiusa la fase dell’emergenza, saranno attivate le procedure per fare la conta dei danni con i tecnici delle Agenzie regionali attraverso una misura specifica del Psr dedicata al ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali».

Fonni al lavoro. Anche da Fonni si abbassano i toni della polemica. «Siamo ancora in piena emergenza, le strade sono piene di neve e gli ovili sono raggiungibili soltanto a piedi – ha spiegato la sindaca Daniela Falconi –. Ma ora è il momento di lavorare e non di polemizzare, ma a chi ci ha accusato di non avere i Piani di protezione civile e quello per la neve rispondo che è sufficiente consultare la documentazione per constatare che siamo in regola. Comunque, se è vero che l’evento è stato eccezionale – ha concluso la sindaca – anche gli aiuti sarebbero dovuti essere eccezionali. Ma ce la stiamo facendo ugualmente». (plp)

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