La Nuova Sardegna

Il Cd non esce dalla Giunta Vuole il vertice fra i partiti

Il Cd non esce dalla Giunta Vuole il vertice fra i partiti

Capelli e l’assemblea votano all’unanimità l’ultimo tentativo di salvataggio «Non può essere solo il cambio di qualche assessore la soluzione del malessere»

06 gennaio 2017
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TRAMATZA. Preoccupati molto, ma prima di decidere se uscire o meno dalla Giunta, non dalla maggioranza, il Centro democratico un tentativo di raddrizzare la navicella lo vuole fare. Anche se lo farà solo con i partiti della coalizione e «mai più in confusi vertici fra assessori e consiglieri regionali». Dall’assemblea di Tramatza, il partito del deputato Roberto Capelli, durissimo in queste settimane nell’attaccare la Giunta, non è venuto fuori con una lettera d’addio. All’unanimità, ha deciso di dare ancora una possibilità a chi governa la Regione. «L’ufficio di presidenza del partito – si legge nel documento finale – ha ricevuto il mandato di promuovere un immediato confronto con le altre forze politiche della maggioranza per esaminare e valutare la tenuta della coalizione nella seconda parte della legislatura». Rispetto alle previsioni della vigilia, la scelta del Cd potrebbe sembrare una frenata rispetto alle ultime accuse, ad esempio di lobbismo, lanciate contro diversi assessori. Forse invece va letta più che altro o come un estremo tentativo di salvataggio, o come la ricerca dell’ennesima prova che in «Giunta proprio non possiamo più starci». Il dibattito, a Tramatza, è andato avanti proprio su queste due possibilità: strappiamo subito, o aspettiamo ancora, seppure a certe condizioni. Alla fine è passata la linea dell’ultima possibilità. Senza però fare un passo indietro sul «giudizio negativo per il lavoro della Giunta – un altro passaggio del documento – confermato dalla profonda sofferenza dei sardi verso un’azione che s’è dimostrata opaca». E secondo il Cd «l’urgente cambio di rotta e la necessità che ci sia un riequilibrio economico e sociale a favore delle zone interne, non possono arrivare con un semplice rimpasto». Serve – la conclusione – «un vero confronto fra i partiti», perché – testuale – al rimpasto il Cd non si dichiara interessato fino a conferma la fiducia all’assessore Francesco Morandi (Turismo) mentre il confronto politico resta «la nostra pregiudiziale». Ora bisognerà vedere quando sarà convocato il vertice. Decidere subito la data sembra essere anche la priorità del senatore Luciano Uras (ex Sel), ora meno deciso nel forzare la mano sui cambi in corsa di troppi assessori. Forse perché tutti aspettano anche il rientro a tempo pieno del governatore Francesco Pigliaru: è ancora ricoverato in ospedale.

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