La Nuova Sardegna

transazione dopo l’accusa di evasione fiscale

Costa Smeralda venduta al Qatar lo Stato incasserà 22,7 milioni

di Giampiero Cocco

PORTO CERVO. Sotto l’albero di Natale dell’Agenzia delle Entrate di Tempio c’è un bonifico, datato 12 gennaio 2017, di ben 22,7 milioni di euro. Si sono impegnati a pagarlo, con un atto di...

24 dicembre 2016
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PORTO CERVO. Sotto l’albero di Natale dell’Agenzia delle Entrate di Tempio c’è un bonifico, datato 12 gennaio 2017, di ben 22,7 milioni di euro. Si sono impegnati a pagarlo, con un atto di transazione siglato ieri con i rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate regionale, gli amministratori della Colony Sardegna Sarl, la società di Tom Barrack per la quale, nell’ottobre scorso, il capo della procura della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi chiese il fallimento al tribunale gallurese. La transazione è il frutto di una perfetta sintonia tra gli uffici inquirenti galluresi guidati da Domenico Fiordalisi, la direzione regionale delle Entrate e gli ufficiali di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Sassari. Senza la loro azione penale e amministrativa (che, per le responsabilità individuali di oltre ventidue persone, prosegue) non si sarebbe mai arrivati a far incassare al fisco italiano un solo euro per la cessione multimilionaria del pacchetto azionario della Costa Smeralda dalla Colony di Tom Barrack ai Fondi sovrani del Qatar, compravendita “esterovestita” avvenuta nel 2012. Senza che nessuno dei contraenti versasse un solo euro (o dollaro) di tasse in Italia (dove si trovano i beni ceduti, tra terreni e hotel a cinque stelle), in Lussemburgo (dove fu stipulato l’atto di cessione), tantomeno negli Stati Uniti d’America dove risiedono, in diversi paradisi fiscali, molto degli attori di questa interminabile fiction finanziaria con risvolti amministrativi e penali. Con l’accordo economico raggiunto tra i rappresentanti della Colony Sardegna Sarl si estingue il procedimento amministrativo con il quale il procuratore della Repubblica Domenico Fiordalisi aveva richiesto il fallimento della società di Tom Barrack, già proprietaria della Costa Smeralda. Una istanza fallimentare avanzata sulla scorta di una norma del 1942 perché all’epoca era presente «lo stato di insolvenza della società Colony Sardegna nei confronti dell’erario per un totale di 170 milioni di euro, dolosamente realizzato nell’interesse prevalente del gruppo Colony di Tom Barrack e di Mcc-Capitalia (ora Unicredit) sotto la costante direzione del senatore Franco Carraro». Era stato l’affondo di Domenico Fiordalisi nella battaglia giudiziaria avviata alcuni anni fa con la perquisizione degli uffici milanesi di alcuni tra i più noti avvocati amministrativi italiani, i quali avevano pianificato, con uno stuolo di commercialisti, la vendita della Costa Smeralda all’emiro del Qatar. Un affondo che aveva colpito, penalmente, i vecchi e in parte nuovi proprietari della Costa Smeralda, i rappresentanti legali della Qatar Holding, per la presunta evasione fiscale derivante dalla cessione, per 650 milioni di euro, della Costa Smeralda. Una evasione fiscale da 170 milioni di euro dovuti per le plusvalenze tra il costo iniziale e quello finale di vendita, dati sempre contestati dalle parti venditrici e acquirenti. Infine la transazione, siglata ieri, che chiude il contenzioso finanziario con il versamento (il bonifico avrà la data del 12 gennaio 2017) di 22 milioni e 700mila euro. Fatte salve le inchieste penali e amministrative, che proseguono per l’accertamento delle responsabilità penali e civili contestate ai 22 indagati.

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