La Nuova Sardegna

Il costone frana sulle case torna la paura in Ogliastra

di Valeria Gianoglio
Il costone frana sulle case torna la paura in Ogliastra

Un paio di giorni di piogge abbondanti fanno scivolare il crinale del monte Ordinanza di sgombero per una palazzina in cui abitano quattro persone

08 dicembre 2016
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INVIATO A VILLAGRANDE STRISAILI. «Alle 6, quando eravamo ancora a letto, abbiamo sentito un rumore forte, ci siamo spaventati, ci siamo affacciati dal balcone e abbiamo visto che un masso si era staccato dal costone. Così abbiamo subito chiamato i soccorsi e ci hanno detto che dobbiamo andare via perché c’è una ordinanza di sgombero. Ma per ora, nonostante il rischio, da qui non ci muoviamo, anche perché non sappiamo dove andare»: nonostante la paura di qualche ora prima, Angela Floreddu riesce a mantenere la calma. La palazzina dove abita insieme al convivente Gianni, e ai padroni di casa, i fratelli Angelo e Giampietro Melis, al numero civico 203 di via Battisti, vicino al campo sportivo di Villagrande Strisaili, è stata dichiarata ufficialmente a rischio.

Il crollo. L’ordinanza di evacuazione della casa l’ha firmata il sindaco, Giuseppe Loi, ieri sera, dopo essere tornato da Cagliari e aver letto con attenzione una relazione dettagliata dei vigili del fuoco che erano intervenuti sin dalle prime luci dell’alba. «Il personale – si legge nella nota dei vigili – ha rilevato che dal pendio situato nella parte retrostante alle abitazioni in aderenza alla strada comunale, per effetto delle copiose piogge e della scarsa aggregazione dello strato roccioso, si sono prodotti alcuni fenomeni di distacco di materiale lapideo, che è stato parzialmente trattenuto dal muro di sostegno e contenimento. Il personale intervenuto, in analogia anche a quanto condiviso con il responsabile dell’ufficio tecnico comunale presente al sopralluogo, atteso anche l’approssimarsi delle avverse condizioni meteorologiche stagionali che ne presuppongono un rapido moto evolutivo, si è disposto, nell’immediato a titolo precauzionale, per l’evacuazione delle unità abitative occupate da tre distinti nuclei familiari».

Ritorna l’incubo. E Villagrande ripiomba nella paura: il costone sul quale è costruito il paese, con le case attaccate alla montagna, mostra di nuovo i primi segni di cedimento dopo la pioggia caduta copiosa in questi giorni. I residenti, tuttavia, ci sono abituati ma non dimenticano in ogni caso il terrore e la devastazione portati dall’alluvione di dodici anni fa. Era il 6 dicembre del 2004, stesso periodo di questa nuova ondata di pioggia e paura. L’acqua in quei giorni aveva causato anche la morte di una nonna, Assunta Bidotti, e della tenera nipotina di appena tre anni e mezzo, Francesca Longoni: furono trascinate via dalla furia del fango.

Il ricordo. Per uno strano scherzo del destino, Angela Floreddu in quei tempi abitava vicino a loro. «La mia casa era a pochi metri da quella di Assunta Bidotti – ricorda – erano stati giorni davvero brutti, quelli dell’alluvione del 2004, io ero stata costretta a dormire fuori casa per alcune notti. Ma ora spero che non succeda di nuovo. Non sapremmo nemmeno dove andare». «Certo – aggiunge a fianco a lei, uno dei padroni di casa, Angelo Melis, indicando i segni della frana – qui quando piove a dirotto come in questi giorni, la paura un po’ c’è sempre. Stamattina ci siamo svegliati alle 6, quando abbiamo sentito il tonfo del masso che era caduto vicino alla nostra cisterna di gasolio. Ma per ora non abbiamo intenzione di muoverci».

Il sindaco. «Domani mattina (oggi per chi legge ndr) faremo un nuovo sopralluogo con i tecnici – spiega, poco prima di firmare l’ordinanza di evacuazione della casa, il sindaco Loi – ne abbiamo già fatto uno oggi, e abbiamo registrato problemi simili nella zona di Monte Nieddu, ma per la questione della palazzina di via Battisti vogliamo capire come possiamo intervenire per mettere in sicurezza quel tratto di costone».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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