La Nuova Sardegna

la ricostruzione

Il corpo trovato in un’area vietata e difficilmente raggiungibile

Il corpo trovato in un’area vietata e difficilmente raggiungibile

PORTO TORRES. È facile fare il percorso che ha portato Imelda Bechstein dal ponte poltrone della “Sharden” della Tirrenia fino alla sala macchine, dove è stata trovata dopo due settimane priva di...

16 novembre 2016
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PORTO TORRES. È facile fare il percorso che ha portato Imelda Bechstein dal ponte poltrone della “Sharden” della Tirrenia fino alla sala macchine, dove è stata trovata dopo due settimane priva di vita e in circostanze che sono ancora tutte da chiarire. È una prova che si può fare anche senza avere piena conoscenza degli ambienti del traghetto.

Si scende fino all’altezza del garage e si passa per una porta (che in realtà dovrebbe essere chiusa e monitorata in automatico nello schermo della plancia ufficiali) che introduce alla sala macchine. Ma non basta, per arrivare al punto dove è stato trovato il corpo della turista tedesca bisogna aprire un’altra porta antincendio (serve anche un po’ di forza) e ci si trova sotto i piedi un pavimento grigliato. Poi c’è un dislivello di circa tre metri e per scendere nel canale di ispezione delle eliche di manovra di prua c’è una scaletta a pioli, particolarmente ripida. Si fa fatica a scendere se non sei in buona forma fisica e non hai una certa dimestichezza con passaggi così impegnativi. Ci vuole forza di braccia e di gambe. Insomma, un percorso quasi impossibile per Imelda Bechstein: 74 anni, alta poco meno di un metro e sessanta, peso attorno ai 90 chili, il fastidio a una gamba per via di una vecchia frattura.

Eppure la donna è stata trovata proprio laggiù, dove neppure gli incaricati dell’ispezione antincendio vanno così spesso. Si fanno controlli a vista: si verifica con un passaggio a distanza se gli altri parametri sono a posto. Forse per questo, se anche c’è stata una ispezione nei quindici giorni in cui la donna era introvabile, nessuno ha mai notato il corpo nel condotto delle eliche di manovra di prua. Fino a lunedì.

Resta il problema di come una donna di oltre 70 anni possa essere riuscita ad arrivare in quel punto della nave. È caduta dopo avere aperto la porta antincendio, magari dopo un malore? E forse ha perso conoscenza ed è rimasta sempre lì? Oppure si trovava da un’altra parte e il suo corpo è stato spostato successivamente in quello che, indubbiamente, può essere configurato come un buon nascondiglio?

È la prima volta nella storia della compagnia di navigazione che si verifica un fatto del genere. Di decessi a bordo ce ne sono stati, ma mai uno dei passeggeri è stato trovato morto in uno degli ambienti che - anche per le norme antiterrorismo - dovrebbe essere inaccessibile ai non addetti ai lavori. Se c’è stata negligenza, se ci sono state carenze nel sistema di sicurezza di bordo, se ci sono responsabilità per la morte di Imelda Bechstein sarà l’inchiesta a stabilirlo. Il lavoro è complicato e ogni minimo particolare può tornare utile per cercare di trovare la soluzione della vicenda. (g.b.)

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