La Nuova Sardegna

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Il caso della Vesuvius ora finisce in parlamento

di Luciano Onnis

ASSEMINI. Il caso Vesuvius, con la multinazionale inglese dell'acciaio che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Macchiareddu e di mandare a casa i suoi 105 lavoratori, è approdato in sede...

21 ottobre 2016
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ASSEMINI. Il caso Vesuvius, con la multinazionale inglese dell'acciaio che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Macchiareddu e di mandare a casa i suoi 105 lavoratori, è approdato in sede governativa e parlamentare. Ieri se ne è parlato in commissione Attività produttive alla Camera, mentre il governo, rispondendo in sede di question time al deputato del Partito democratico Emanuele Cani, ha annunciato che sarà chiesto un ulteriore incontro con la proprietà dell’azienda. L'esecutivo, già nella riunione del 18 ottobre scorso, aveva stigmatizzato duramente le posizioni espresse dall'azienda, chiesto di sospendere la mobilità e comunque di cedere gli asset a un nuovo imprenditore, ancora da individuare, operante nello stesso settore di Vesuvius. Questo al fine di salvaguardare l'occupazione nei siti produttivi interessati. Il vertice con i dirigenti italiani della Vesuvius non era stato comunque considerato conclusivo da parte del ministero dello Sviluppo economico e un incontro ulteriore è stato chiesto con le alte gerarchie inglesi della multinazionale siderurgica. Lo scopo è quello di verificare alla fonte la messa in atto delle azioni auspicate dal Mise, alternative alla cessazione annunciata per la fine di dicembre. «Non posso che constatare l’impegno positivo del Governo – ha commentato il deputato Emanuele Cani -. Non si può accettare che un pezzo importante del sistema produttivo nella nostra isola venga cancellato».

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