La Nuova Sardegna

La bufera sulle nomine Asl prorogati i commissari

di Silvia Sanna
La bufera sulle nomine Asl prorogati i commissari

Lunedì nuovo vertice, resta in piedi la candidatura di Zavattaro a super manager Il centrodestra attacca il governatore: riportiamo il dibattito in Consiglio

03 settembre 2016
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CAGLIARI. Forse il fine settimana più lungo per il governatore Pigliaru, che per la prima dal giorno dell’elezione ha visto scricchiolare la sua giunta. A destabilizzare la tenuta della squadra, le nomine della sanità. Un tema da sempre particolarmente sentito. Perché in gioco ci sono ruoli cruciali, incarichi delicatissimi ma anche poltrone di grande peso politico. Lo scontro è arrivato sul nome di chi diventerà il numero 1 della sanità sarda, cioè il super manager che guiderà la Asl unica nata dalla fusione delle 8 aziende sanitarie e che dovrà gestire un bilancio da 3,2 miliardi di euro. Quell’uomo sarebbe dovuto essere Francesco Zavattaro, già manager Asl in Abruzzo, già protagonista di un’altra fusione tra le aziende di Lanciano, Chieti e Vasto. Zavattaro è la figura ideale individuata dall’assessorato alla Sanità, condivisa dal governatore Pigliaru e, almeno in una fase iniziale, anche dal resto della giunta o almeno dalla maggioranza. Poi le opposizioni delle segreterie e dei leader di riferimento hanno bloccato la nomina. Riunioni fiume di giunta e vertici allargati a parlamentari e segretari non sono riusciti a compiere il miracolo: le nomine restano congelate, se ne riparla lunedì in un nuovo incontro. Il cui esito però – considerate le turbolenze – non appare scontato.

La proroga. Ecco perché la direzione generale della Sanità ha autorizzato la proroga degli attuali commissari delle Asl. Resteranno in carica sino a quando non saranno individuati i loro successori, su tutti il super manager della Asl unica. I commissari sarebbero dovuti decadere il 31 agosto, giorno in cui era prevista l’ufficializzazione delle nuove figure apicali. Ma la data stabilita è saltata, per questo i commissari sono stati chiamati ad andare avanti e curare l’ordinaria amministazione.

Zavattaro nel mirino. Il manager, attualmente alla guida dell’Areu (Agenzia emergenze urgenze a Milano) è finito nel mirino per due ragioni. Perché è considerato vicino al centrodestra dal momento che era già stato scelto dall’ex governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi, esponente di Forza Italia. Ma anche perché nei confronti del suo operato la Corte dei Conti avrebbe mosso una serie di rilievi, contestando una gestione non precisa della macchina sanitaria. In realtà si scopre, proprio da una relazione della Corte dei Conti, che sotto la guida di Zavattaro la Asl avrebbe risparmiato e ripianato in parte i debiti accumulati nelle gestioni precedenti.

La polemica. Il più duro è Pietro Pittalis di Forza Italia. L’esponente azzurro punta il dito contro il mancato rispetto della data del 31 agosto e contesta la proroga dei commissari. Secondo Pittalis «il ritorno in Aula è tutt'altro che una formalità, se consideriamo che al tema del rispetto delle norme si aggiunge anche quello politico, con un presidente della Regione che viene messo dietro la lavagna, in minoranza, addirittura durante una seduta della Giunta da lui stesso nominata: un fatto grave, che non può passare inosservato. L'episodio - attacca Pittalis - richiede una verifica politica urgente in Consiglio e rivela che dietro le dichiarate intenzioni riformiste si celava solo una lotta per le poltrone, per il dominio della sanità sarda tra le fazioni litigiose del centrosinistra. Qualora il presidente della Regione – conclude Pietro Pittalis – dovesse provare a eludere il dibattito e i passaggi legislativi in Consiglio regionale, siamo pronti a forme clamorose di protesta». (si. sa.)

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