La Nuova Sardegna

Turismo, in Sardegna crescono i servizi ma ci sono ancora troppi furbetti

Turismo, in Sardegna crescono i servizi ma ci sono ancora troppi furbetti

Il viaggio tra spiagge, concessioni, locali e ristoranti promuove la Sardegna balneare. Ma restano diverse zone d’ombra come i prezzi differenziati che fanno irritare i vacanzieri

21 agosto 2016
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SASSARI. È il tormentone della coda di un’estate tribolata dal punto di vista dei trasporti ma fortunata sotto quello delle presenze. E proprio l’assalto alle coste dell’isola ha generato consigli (pochi) e proteste (tante) da parte dei turisti. Il tenore era più o meno questo: «Posto bellissimo ma servizi insufficienti. Fate qualcosa».

Le risposte sono arrivate copiose, e anche gli esami di coscienza. Due punti di vista talmente opposti da lasciare interdetto anche il lettore più attento. Da una parte il partito “la Sardegna è bella così com’è e chi non gradisce può tranquillamente andare da un’altra parte” e dall’altra la fazione del “facciamo tesoro dei consigli, anche quelli sgradevoli”.

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Stabilire quale dei due partiti proponga la soluzione migliore è un’esercizio soggettivo. Questione di punti di vista, come detto. La risposta può arrivare solo dal campo che, in questo caso, è la terra delle vacanze. Spiagge, stabilimenti, ristoranti, bar, hotel e villaggi. Ma anche cittadine a vocazione turistica e grossi centri urbani che sono cresciuti sfruttando la potenzialità di un ambiente fuori dall’ordinario. Alghero e Golfo Aranci, dunque, ma anche Tortolì e Orosei, con il suo golfo incantato. Scorci di Sardegna che secondo alcuni sarebbero perfetti così come sono ma secondo altri avrebbero bisogno di una rinfrescata per poter soddisfare tutte le esigenze degli ospiti.

La risposta è da ricercare sul campo, dove si scopre che ad Alghero è in piedi la disdicevole usanza di utilizzare due menù: uno scontato per i residenti e l’altro gonfiato per i turisti. Una bruttura che farebbe rabbrividire tutti gli esperti di marketing turistico ma che viene confermata candidamente dagli operatori locali. Dall’altro lato dell’isola, tra le viuzze di Golfo Aranci, turisti e residenti hanno a disposizione un solo menù ma manca il wi-fi, che invece funziona piuttosto bene ad Alghero. Golfo Aranci, però, ha tante carte da giocare. Forse qualcuna in più di quelle nel mazzo capitato a Tortolì dove, al contrario delle aspettative, sembra che i servizi ci siano. Ma forse, per trovarli, occorre conoscere la zona. (c.z.)

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