La Nuova Sardegna

Con l’auto nel canale: muore a 22 anni

di Luciano Onnis
Con l’auto nel canale: muore a 22 anni

Villasor, la vittima è una studentessa di Samatzai. L’incidente è avvenuto di notte in una strada di campagna

07 agosto 2016
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VILLASOR. Aveva solo 22 anni ed è morta tragicamente nella maniera più banale, finendo con l'auto dentro uno dei tanti canali in cemento di raccolta delle acque di scolo che scorrono nella campagne fra Villasor e Monastir, lungo la “Bia Nuraminis beccia”.

Valeria Soddu, studentessa di 22 anni originaria di Samatzai ma residente da qualche tempo a Villasor, dove gestiva con il fidanzato una rivendita di vini e bibite, non ha avuto scampo. Senza la cintura di sicurezza allacciata, è stata sballottata dentro la Peugeot 307 su cui si trovava sola, morendo presumibilmente sul colpo, o comunque subito dopo.

Con la violenza dell'urto, lo schienale lato guida si è piegato all'indietro e il corpo della ragazza è finito addirittura nel sedile posteriore della vettura, incastrato fra le lamiere, probabilmente ha battuto malamente il capo e questo le è stato fatale.

L'incidente è avvenuto nella notte fra venerdì e ieri, ma è stato scoperto soltanto all'alba. E' stato un agricoltore in transito con il suo trattore ad accorgersi dell'auto dentro il canalone che scorre sotto il ponticello che sovrasta la strada rurale, asfaltata ma tanto stretta da rendere problematico il passaggio simultaneo di due auto che si incrociano. L'uomo si è fermato, è sceso nel canalone e dentro l'auto semidistrutta ha trovato il corpo inanimato di una giovane donna, con evidenti ferite al capo.

Immediato l'allarme al 112 e dalla centrale operativa della Compagnia carabinieri di Sanluri sono state inviate sul posto le pattuglie della stazione di Villasor e del nucleo radiomobile, subito raggiunti da una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Sanluri e da un'ambulanza del 118 con medico a bordo.

Il sanitario, preso atto del corpo ormai privo di vita, non ha potuto far altro che confermare il decesso, avvenuto sicuramente qualche ora prima. I carabinieri hanno impiegato del tempo a risalire all'identità della vittima. Non si trovavano i suoi documenti personali, poi recuperati in un borsello finito fra le lamiere dell'abitacolo, e l'auto era intestata a una donna di Villasor, risultata essere poi la madre del fidanzato della ragazza. Come siano andati i fatti è difficile da stabilire. Sembra che Valeria Soddu sia rimasta in compagnia del fidanzato e di alcuni amici fino alla mezzanotte. Poi si è separata da loro e nessuno l'ha più vista.

Rimane la domanda, al momento senza risposta, su che cosa facesse a quell'ora di notte in una strada di campagna come “Bia Nuraminis beccia”. E ci si chiede anche - da parte degli investigatori - perchè nessuno l'abbia cercata durante la notte quando non è tornata a casa. In auto la ragazza era sola e forse stava andando a velocità sostenuta. Al termine di un breve rettilineo ha affrontato la leggera curva a destra su cui nel mezzo si trova il ponticello che sovrasta il canale in cemento, ma la Peugeot 307 è andata dritta (nessuna traccia di frenata) contro il parapetto ai margini della carreggiata. Le sbarre di ferro sono saltate come fuscelli dal basamento del sovra passo e l'auto è finita giù sbattendo contro l'argine destro e accartocciandosi poi su quello opposto.

L'ora doveva essere più o meno l'1 e mezzo del mattino, come indicherebbe l'orologio della strumentazione della macchina, fermatosi nel terribile urto.

Soltanto cinque ore dopo la scoperta dell'incidente e della tragica fine della ragazza.

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