La Nuova Sardegna

le contromisure

Pugno di ferro della Regione: pagamenti bloccati e sanzioni

SASSARI. Quello di ieri è l’ennesimo disservizio che si aggiunge al già corposo dossier. A mettere in fila ritardi dei treni e denunce dei passeggeri è la Regione, assessorato ai Trasporti. Che sul...

06 agosto 2016
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SASSARI. Quello di ieri è l’ennesimo disservizio che si aggiunge al già corposo dossier. A mettere in fila ritardi dei treni e denunce dei passeggeri è la Regione, assessorato ai Trasporti. Che sul caos delle ferrovie ha adottato la linea dura. Perché i treni veloci Atr, entrati in servizio a partire dal dicembre dell’anno scorso dopo una lunga gestazione, hanno da subito avuto problemi: stop improvvisi e ritardi inaccettabili. L’atteggiamento della Regione, prudente nel primo periodo, è cambiato in primavera. In aprile l’assessore regionale l'assessore Massimo Deiana ha bloccato il pagamento delle fatture, in tutto 15 milioni, alla Caf, l'azienda che ha costruito gli 8 pendolini acquistati nel 2011, in attesa degli sviluppi della commissione d'inchiesta formata da Regione, Caf, Trenitalia (gestore del servizio in convenzione) e Rfi, appunto proprietaria della rete ferroviaria. Il contenzioso è aperto, la Regione vuole fare chiarezza sull’argomento e non sembra disposta a concedere sconti. Gli occhi sono puntati sulla casa costruttrice spagnola alla quale per i frequenti disservizi sono stati bloccati i pagamenti, ma anche su Trenitalia, che il sistema ferroviario dell’isola lo gestisce ed è chiamata a garantire un servizio adeguato. Quando questo non accade, è il messaggio della Regione, scattano le sanzioni.

Il ritardo di ieri – con un viaggio di oltre 6 ore per arrivare da Olbia a Cagliari – è forse il più clamoroso nell’ancora breve storia degli Atr 365. Treni entrati in funzione tra le polemiche e mai amati anche perché non garantiscono un grande risparmio di tempo. Al punto che in tanti rimpiangono i vecchi treni, più scomodi ma considerati comunque più affidabili.

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