La Nuova Sardegna

Espulso da Italia imam radicalizzato fra Vicenza e Reggio

Espulso da Italia imam radicalizzato fra Vicenza e Reggio

ROMA. I suoi sermoni si erano progressivamente radicalizzati, testimoniando la sua vicinanza all’ideologia estremista di matrice salafita. Per questo Mohammed Madad, marocchino di 52 anni e imam del...

28 luglio 2016
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ROMA. I suoi sermoni si erano progressivamente radicalizzati, testimoniando la sua vicinanza all’ideologia estremista di matrice salafita. Per questo Mohammed Madad, marocchino di 52 anni e imam del centro di preghiera islamica “Asonna” di Noventa Vicentina, è stato espulso dall’Italia con provvedimento del Ministero dell’Interno Angelino Alfano per motivi di ordine pubblico e sicurezza dello Stato. Sul provvedimento c’è scritto che potrebbe agevolare organizzazioni o attività terroristiche, anche internazionali. Ma più dei documenti giudiziari parlano i fatti: aveva chiamato una dei suoi quattro figli Jihad, come la guerra santa contro gli “infedeli”. «Per motivi di sicurezza dello Stato espulso dall’Italia, su mio provvedimento, imam estremista. Senza sosta. Prevenzione» il commento in un tweet del ministro dell’Interno Alfano.

L’imam è stato prelevato dalla Digos della Polizia di Vicenza, e ieri, dopo la convalida del provvedimento da parte del giudice di pace, imbarcato da Fiumicino su un volo per il Marocco. Assieme all’espulsione gli è stato comunicato un divieto di reingresso in Italia particolarmente duro: in ragione della sua presunta pericolosità non potrà tornarci per i prossimi 15 anni.

Madad era arrivato nel vicentino nel dicembre dell’anno scorso, diventando predicatore retribuito al centro ’Asonnà, dopo aver svolto lo stesso ruolo nel Reggiano, dove era stato a capo di un luogo di culto islamico nella frazione di Gatta di Castelnovo Monti (Reggio Emilia). Lì i suoi sermoni e la sua opera di proselitismo avevano già attirato l’attenzione della Digos. La polizia lo teneva sotto controllo, e quando si era trasferito era già scattata una prima segnalazione ai colleghi vicentini. Ma la Digos della città veneta ha avviato l’indagine perché a Noventa Vicentina la predicazione dell’imam si era radicalizzata, contraddistinguendosi sempre più per i forti toni antioccidentali e per argomenti vicini a quelli dell’islam più estremista. Talmente intransigente da respingere anche i fedeli che gli avevano chiesto di aprire una riflessione sulle stragi che stanno accadendo in Europa.

L’impegno delle forze dell’ordine italiane resta dunque alto e capillare. Come quello della Gdf che ha così alzato il proprio livello di attenzione sulle transazioni sospette: le segnalazioni sono più che raddoppiate nell'ultimo anno e sono state 597 in soli sei mesi. Dati analoghi li registra l’Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia: 413 operazioni sospette nel primo semestre del 2016 contro le 348 di tutto il 2015.

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