La Nuova Sardegna

SASSARI. Continua a far discutere il caso dei contratti degli oltre 5mila lavoratori dell’Agenzia Forestas dopo la bocciatura da parte dell’Inps. Il primo a sollevare il caso era stato il leader di Unidos, Mauro Pili. «La risposta dell'Inps all'agenzia forestale è netta e chiara: i 5.500 dipendenti, tutti, devono essere assoggettati a una previdenza pubblica senza sotterfugi e sgravi impropri e illegittimi». Ma ad andare all’attacco è anche il sindacato Uil Uila. «Non si spiega come mai solo il personale impiegatizio, per quanto riguarda i contributi previdenziali, è stato iscritto all'Inpdap e non anche gli operai – sostiene il segretario Paolo Camoglio –. Se questa scelta viene confermata si è davanti a un pasticcio, tanto più grave in quanto questa riforma dal punto di vista del contenuto è frutto di un governo regionale di centrosinistra. Questo risultato viene accompagnato dal serio pericolo per l'agenzia di veder sparire tutti gli sgravi contributivi, di assumersi i costi dell'indennità di malattia e della cassa integrazione giornaliera, oneri evidentemente attualmente non disponibili in quanto non previsti. Il persistere dell'attuale situazione contrattuale, di fatto in conflitto con l'inquadramento giuridico previsto dalla legge istitutiva di Forestas, visto che per l'Inps ha significato il diritto previdenziale pubblico per impiegati e operai, appare insostenibile e pesantemente discriminatorio l'attuale l'esclusione da quella previdenza degli operai».

«Accettare di dividere il personale in questo modo significa porre le basi di futuri conflitti e di perenne malcontento – conclude Camoglio –. La Uila provinciale ritiene necessario un urgente ripensamento da parte di chi ha creato questo pasticcio ed è titolato a porvi rimedio, giunta e Consiglio) e uniformare tutto il personale operai e impiegati nel medesimo inquadramento previdenziale pubblico e nel corrispondente contratto».