La Nuova Sardegna

Badu’e Carros intitolato a Pannella

Badu’e Carros intitolato a Pannella

Nuoro, la proposta arriva dal consigliere regionale del Pd Roberto Deriu

24 maggio 2016
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NUORO. Fa già discutere la proposta lanciata ieri pomeriggio da Roberto Deriu attraverso il suo profilo Facebook. «Sarebbe bello che qualcuno proponesse di dedicare il carcere di Badu ’e Carros a Marco Pannella, visto che era l’unico contento di tornarci – ha scritto in pillole il consigliere regionale nuorese del Pd – magari questo potrebbe servire per rendere quel carcere, e gli altri in Italia, più umani e dentro la legalità». Amico di vecchia data del leader radicale, Deriu l’ha buttata lì sul momento, ben conoscendo i rapporti storici tra Pannella e il penitenziario barbaricino. Il Gandhi italiano, infatti, è sempre stato di casa a Nuoro, fin dai primi anni ottanta. Ha iniziato a frequentare il carcere di Badu ’e Carros dalla fine del 1983, quando alcuni dei padri delle Brigate rosse detenuti a Nuoro scioperavano per denunciare le condizioni disumane che erano costretti a subire. Uno sciopero della fame che aveva spinto l’allora cappellano del supercarcere, don Salvatore Bussu, a “dimettersi” dall’incarico suscitando una durissima polemica che varcò i confini nazionali e arrivò persino alle pagine di un quotidiano di Hong Kong.

Marco Pannella fu tra i primi a raccogliere la voce di chi non poteva avere più voce. Arrivò subito in Barbagia, ascoltò i detenuti che scioperavano e che erano ormai allo stremo e perciò ricoverati nell’ospedale San Francesco. Già ai primi di gennaio del 1984, portò il loro caso nei palazzi della politica romana. Da allora, Pannella non ha mai staccato il filo diretto con il carcere di Badu ’e Carros. Da qui, la proposta di Roberto Deriu.

«Può darsi che tu abbia ragione – è la risposta immediata che gli invia l’avvocato nuorese Monica Murru – ma a me l’idea che un luogo di pena porti il nome di chi ha combattuto tanto per abbatterne le mura, mi sembra una contraddizione in termini... mi sembrerebbe comunque di arrecargli offesa». «Di tutte le battaglie di Pannella – aggiunge da Decimoputzu l’insegnante Alessandra Murgia – quella per la difesa della legalità nelle carceri e per la giustizia giusta mi è sempre sembrata la più meritoria, e la più commovente». (l.p.)

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