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Interrogazione di Piras (Si): richiesta l’incandidabilità

Interrogazione di Piras (Si): richiesta l’incandidabilità

SASSARI. Ogni promessa è debito. Michele Piras non ha fatto eccezione ai dettami della buona educazione e ieri mattina ha presentato in parlamento un’interrogazione indirizzata al ministro dell’intern...

20 maggio 2016
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SASSARI. Ogni promessa è debito. Michele Piras non ha fatto eccezione ai dettami della buona educazione e ieri mattina ha presentato in parlamento un’interrogazione indirizzata al ministro dell’interno, Angelino Alfano.

Il caso è quello dell’aspirante sindaco di Bonorva Antonello Zanza, uno che non hai mai fatto mistero di essere un simpatizzante del Duce e di condividerne anche i lati più oscuri. Ed è per questo motivo che Piras, deputato di Sinistra italiana, ne ha chiesto l’incandidabilità al ministro Alfano: «Ho presentato oggi l’interrogazione – ha detto ieri mattina Michele Piras – mentre per la denuncia serviranno almeno due giorni. I miei legali stanno approfondendo il testo della legge Mancino ma presto chiederemo che Zanza risponda del reato di apologia del fascismo». L’attesa non sarà noiosa perché il testo dell’interrogazione presentata al ministro dell’Interno è piuttosto diretto: «Il network Facebook è da considerare non solo per la natura ludica ma perché ha implementato il mondo dell’informazione online, assumendo anche il ruolo di veicolo per le campagne elettorali o per la propaganda politica – scrive Piras che si preoccupa soprattutto dell’immediatezza del mezzo e dell’estrema diffusione che può raggiungere ma anche del rispetto della legge – la Cassazione ha ribadito in questi giorni che il saluto romano è reato e che per essere punito non richiede che le manifestazioni siano caratterizzate da elementi».

Poi, le richieste per l’incandidabilità: «Chiediamo se Alfano non intenda disporre misure di controllo più stringenti per evitare che vi sia, soprattutto da parte di personaggi istituzionali e pubblici, la diffusione di messaggi caratterizzati da contenuti discriminatori, di odio e di violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, così come previsto dalla normativa nazionale – ha scritto Piras che ha lasciato per ultima la richiesta formulata sempre al ministro dell’Interno – e se non ritenga di valutare l'incandidabilità di chi porta avanti tali messaggi». (c.z.)

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