La Nuova Sardegna

Dal “Camerata” nessun passo indietro

Dal “Camerata” nessun passo indietro

In campagna elettorale il candidato alle comunali non si scusa e punta il dito contro i suoi detrattori

20 maggio 2016
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BONORVA. Ritrovarsi nell’occhio del ciclone è un’arma a doppio taglio. I cittadini di Bonorva, e anche gli addetti ai lavori della politica, a questo punto non sanno più che piega potrebbero prendere le elezioni comunali. Il polverone attorno al “camerata Zanza” infatti ha scompaginato le carte. Da un lato infatti i suoi post su Facebook inneggianti al fascismo e le sue battute sui forni crematori hanno estremizzato ancora di più degli eccessi caratteriali già risaputi. Questo suo lato della personalità, almeno nella sfera pubblica, era sempre rimasto più composto e presentabile. «Uomo di destra convinto – dicono di lui – forse anche nostalgico, ma non razzista e antisemita». Quindi il black humour sugli ebrei da cucinare nel suo fornetto artigianale, da una parte non giova certamente alla sua immagine di candidato sindaco. L’elettorato di sinistra, che in questa competizione non ha una lista di riferimento, forse non lo intercetterà più. Nessuno è disposto a passare sopra a un’ironia così becera sulla Shoa. Però Antonello Zanza ha dimostrato allo stesso tempo di essere un eccezionale incassatore, e di conoscere i meccanismi della politica. Potrebbe riuscire anche a rigirare la frittata a suo favore. Si è infatti presentato agli elettori come la vittima di attacchi vili e chirurgici, organizzati in piena campagna voto. E i “perseguitati ingiustamente” hanno sempre il loro appeal elettorale. In più Zanza in tutta la sua carriera politica non ha mai goduto di così tanta visibilità. Se prima era un personaggio che non lasciava certo indifferenti, adesso lo è ancora di più. Anche perché da parte sua, durante il comizio, non c’è stato il benché minimo accenno di retromarcia o scuse. Ha parlato di invasione nella sua sfera privata, ha ribadito la natura goliardica delle frasi sull’Olocausto e ha attaccato a muso duro i suoi detrattori, primo fra tutti Michele Piras, deputato di Sinistra Unita.

Ecco perché la scelta dell’assoluto no-comment da parte dell’altro candidato sindaco Massimo d’Agostino, potrebbe non essere solo uno slancio di fair play e di politically correct. Potrebbe anche essere semplice prudenza. Il cortocircuito mediatico attorno a Bonorva ha sconvolto gli equilibri di queste elezioni, e ora bisogna maneggiare tutto con molta cura: perché dove tocchi rischi di bruciarti. (lu.so.)

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