La Nuova Sardegna

Ambulatori aperti sette giorni su sette

Ambulatori aperti sette giorni su sette

In cantiere la realizzazione di una rete integrata tra medici di base sino alle 20. In futuro addio ai Cup

16 maggio 2016
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SASSARI. La “Rivoluzione H16” è l’atto di indirizzo approvato dal comitato di settore Regioni-Sanità che presto sarà sottoposto all’esame dei sindacati. La stesura definitiva sarà parte integrante del contratto, all’interno dell’accordo nazionale collettivo di pediatri e medici di medicina generale. Il progetto, fortemente voluto dal ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, immagina una nuova forma di continuità assistenziale di base, basata su una maggiore integrazione dei medici di famiglia. I professionisti sarebbero chiamati a lavorare all’interno di una rete organizzata: si chiameranno Uccp, Unità complesse di cure primarie, e avranno l’obiettivo di garantire assistenza ai pazienti dalle 8 del mattino sino alle 8 di sera per 7 giorni su 7. I medici, di medicina generale ma anche specialisti, dovranno organizzarsi attraverso un sistema di turnazioni per coprire l’intero arco della giornata, per cui il paziente che troverà chiuso l’ambulatorio del proprio medico saprà a chi rivolgersi. E il professionista che lo accoglierà nel suo studio (o all’interno di un poliambulatorio o casa della salute) conoscerà il suo quadro clinico contenuto nel fascicolo sanitario elettronico che sarà a disposizione di tutti i medici aggregati nella rete. Dalle 20 sino alla mezzanotte ai medici di base daranno il cambio i medici delle guardie mediche, che in questa ipotesi ridurranno il tempo della loro attività dalle 8 alle 4 ore. Secondo quanto previsto dalla “Rivoluzione H16”, dalla mezzanotte alle 8 del mattino l’assistenza verrebbe affidata al servizio di emergenza-urgenza del 118 oltre che ai punti di pronto soccorso degli ospedali. Per quanto riguarda i pediatri, la situazione è differente. Dovranno garantire una continuità dalle 8 alle 20 per cinque giorni alla settimana. Impossibile prolungare l’assistenza oltre le 20 e nel fine settimana perché al momento non c’è un numero sufficiente di pediatri. Anche loro, come i medici di base, dovranno operare in rete e scambiarsi le informazioni sui rispettivi pazienti.

Il passo successivo è l’eliminazione delle file per prenotare le visite e pagare il ticket. Direttamente dallo studio del medico di famiglia il paziente potrà infatti programmare e fissare la visita con lo specialista integrato nella rete. Una rivoluzione che renderebbe inutile il servizio offerto attualmente dai Cup. (si. sa.)

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