La Nuova Sardegna

Busta arancione, cresce l’attesa nell’isola

di Silvia Sanna
Busta arancione, cresce l’attesa nell’isola

Non sono ancora state spedite le lettere con l’estratto conto contributivo e la simulazione dell’assegno di previdenza

10 maggio 2016
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SASSARI. Prima i privati, poi i dipendenti del settore pubblico. Per ora nessuno. Tra le 150mila buste color arancione spedite dall’Inps, neppure una è arrivata in Sardegna. All’interno c’è una proiezione che in alcuni casi assomiglia a una sentenza, in molti altri è invece una speranza: quanti anni ancora bisogna lavorare prima di conquistare la pensione. Non solo. L’Inps calcola anche quale importo sarà percepito prendendo in esame due opzioni: l’uscita dal lavoro al raggiungimento dei requisiti, o in anticipo con conseguente taglio dell’assegno mensile. Nella lettera sono contenuti i dati anagrafici e quelli contributivi. La previsione viene fatta sulla base della normativa attuale, dunque la proiezione può variare in base alle modifiche legislative successive. A ricevere la lettera saranno 7 milioni di italiani, ai dipendenti pubblici arriverà successivamente insieme alla busta paga.

Niente buste nell’isola. Tra le 150mila buste arancioni già spedite a partire da metà aprile, neanche una aveva un cap sardo. La Sardegna è una delle regioni italiane in cui le prime lettere non sono state ancora recapitate. Ma dovrebbero arrivare presto, dal momento che l’operazione dovrebbe concludersi entro l’estate. A riceverla saranno i lavoratori ancora in attività, dipendenti del settore privato (circa 200mila) oppure autonomi come artigiani, commercianti e le partite Iva iscritte alla gestione separata. Solo dopo i privati arriverà il turno dei pubblici iscritti all’Inps che riceveranno la busta arancione insieme allo stipendio. Impossibile, per ora, prevedere da quanti lavoratori è composta la platea dei sardi interessati alla novità: il documento cartaceo infatti sarà inviato solo a quelli non digitalizzati, cioè non in possesso del pin necessario per accedere al servizio in via telematica. L’iniziativa, fortemente voluta da Inps e Agid, nasce proprio con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo di internet e dei servizi digitali della pubblica amministrazione. Chi è già digitalmente evoluto e in possesso di codice d’accesso, farà meno della busta cartacea perché potrà ottenere una proiezione della sua situazione contributiva attraverso il servizio “la mia pensione” sul sito dell’Inps.

La simulazione. Sono sempre più numerosi i sardi che chiedono la password per accedere ai servizi on line. E tanti di loro custodiscono gelosamente la fotografia del loro futuro: c’è scritto quando potranno andare in pensione e a quali condizioni. In alcuni casi le proiezioni spaventano, perché la nuova normativa ha allungato moltissimo l’età lavorativa. E c’è chi, nonostante i molti anni di contributi già versati, vede la meritata pensione come un traguardo lontanissimo. È il caso di Michelangelo 47 anni, che lavora da quando ne aveva 17. Questa la sua situazione: solo nel 2038, quando avrà 68 anni e 51 di contributi versati, raggiungerà la pensione di vecchiaia e ogni mese riceverà un assegno pari al 93 per cento dell’ultimo stipendio. Se invece dovesse decidere di accorciare leggermente i tempi, perderebbe una cifra significativa: per Michelangelo la pensione anticipata può scattare nel 2031, quando avrà 62 anni all’anagrafe e 44 anni di contributi versati. Ecco il taglio: se deciderà di lasciare il lavoro “in anticipo” ogni mese riceverà un assegno pari al 70 per cento dello stipendio.

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