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La Maddalena, Tempio, Bosa: non toccate i nostri ospedali

La Maddalena, Tempio, Bosa: non toccate i nostri ospedali

CAGLIARI. I sindaci del no alla riorganizzazione degli ospedali sono ritornati a far sentire la loro voce e, ancora una volta, in Consiglio regionale. Alla Maddalena, Tempio, Bosa, Isili e Sorgono...

01 maggio 2016
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CAGLIARI. I sindaci del no alla riorganizzazione degli ospedali sono ritornati a far sentire la loro voce e, ancora una volta, in Consiglio regionale. Alla Maddalena, Tempio, Bosa, Isili e Sorgono hanno paura, sono terrorizzati, dal solo sospetto di essere penalizzati dalla mappa presentata dall’assessorato alla Sanità e ora sul tavolo della commissione Salute del Consiglio. I sindaci hanno ricevuto assicurazioni di ogni tipo, ma non si fidano ancora. Dopo essere stati convocati di nuovo dal presidente della commissione, Raimondo Perra (Psi), la loro risposta è stata la stessa di qualche settimana fa: «Senza certezze sul futuro, i nostri ospedali non possono essere ridotti ad ambulatori».

La Maddalena. Luca Montella ha detto: «Qualsiasi taglio provocherebbe un rischio insostenibile per la nostra comunità. L’assistenza deve e dovrà essere ancora garantita 24 ore su 24. Cosa accadrà quando l’elicottero non potrà decollare per il vento?».

Tempio. Andrea Biancareddu è stato critico: tempo fa ha presentato un esposto in Procura sul possibile ridimensionamento del Dettori. «Il nostro è l’unico ospedale fra Olbia e Sassari. Da noi le strade sono pessime, spesso impraticabili, per arrivare da una parte o dall’altra servono più di 60 minuti.

Bosa. Per Luigi Mastino la riforma non potrà prescindere da due pilastri: «Dobbiamo avere la garanzia che continueremo a esserci un reparto autonomo di chirurgia con la reperibilità dei medici 24 ore su 24 e un pronto soccorso indipendente »

Isili. Orlando Carcangiu è stato fra i più duri: «Mentre qui, a Cagliari, discutete la chirurgia del nostro ospedale è stata chiusa e anche dal pronto soccorso arrivano segnali preoccupanti».

Sorgono. Per Giovanni Arru non è pensabile che «la riforma annunci risparmi, mentre è sicuro che più di un diritto sarà spazzato via».

Il vertice. Nei giorni scorsi c’è stato un altro vertice del centrosinistra sulla rete ospedaliera. Le perplessità sono molte, anche se tutti (compresi i sindaci) sostengono che «la qualità della sanità deve migliorare e i costi diminuire». È sul come che le differenze sono ancora troppe, anche con la Giunta.

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