La Nuova Sardegna

Sardegna al 5° posto in Italia per diffusione del diabete

Sardegna al 5° posto in Italia per diffusione del diabete

Il 9 per cento della spesa sanitaria nell'isola (290 milioni di euro) è destinato alla cura della patologia: un workshop in corso nel capoluogo dimostra la necessità di avviare campagne di prevenzione anche per ridurre la spesa pubblica di 25 milioni di euro l'anno

26 aprile 2016
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CAGLIARI. La Sardegna, tra le prime cinque regioni in Italia per la diffusione del diabete, destina ogni anno il 9% della spesa sanitaria - circa 290 milioni di euro - alla cura della patologia. È quanto emerge da uno studio realizzato dal Ceis-Eehta dell’Università di Roma «Tor Vergata»1, presentato oggi a Cagliari nell’ambito del workshop «Contro il diabete gioco d’anticipo».

È stato stimato che una diagnosi tempestiva, un rapido avvio al trattamento e un monitoraggio adeguato del paziente sono l’arma migliore per ridurre le possibili conseguenze del diabete, ma anche per contribuire alla buona salute del Servizio Sanitario Regionale con risparmi fino a 25 milioni di euro l’anno grazie a una riduzione delle complicanze come ipertensione, neuropatia, insufficienza renale, disturbi agli occhi.

Si stima che il numero dei diabetici nell’isola sia di circa 85mila persone, delle quali oltre il 50% è affetto da almeno 2 o 3 patologie associate che contribuiscono ad aggravare il carico socio-sanitario della malattia. Se, infatti, i soggetti con solo diabete (pari al 13% del totale) generano il 4% della spesa complessiva, i pazienti con 1 comorbilità (35% del totale) impattano sui costi per oltre il 20%, mentre quelli con 2 o 3 comorbilità correlate (51% del totale) assorbono ben il 73% della spesa.

Rimane un ulteriore 1% di pazienti affetti da diabete associato a 4 comorbilità cui corrisponde l’1% della spesa. Tutto ciò senza calcolare gli oltre 325 milioni di costi indiretti causati dalla perdita di produttività per assenza da lavoro e pensionamento anticipato.

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