La Nuova Sardegna

Enti Locali

Correzioni alla legge, il centrosinistra protesta

CAGLIARI. Le correzioni alla riforma degli Enti locali sono state approvate – era scontato – dal Consiglio regionale. Ma in aula non sono mancate le polemiche sulle interferenze del Governo, che...

20 aprile 2016
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CAGLIARI. Le correzioni alla riforma degli Enti locali sono state approvate – era scontato – dal Consiglio regionale. Ma in aula non sono mancate le polemiche sulle interferenze del Governo, che comunque la settimana scorsa aveva deciso di non impugnare la legge. A sollevare il coperchio è stata, a sorpresa, la maggioranza. Prima con Luigi Ruggeri (Pd) e poi con Gianfranco Congiu (Partito dei sardi). La stoccata, pressoché uguale, è stata questa: «Il Governo di fatto ci ha imposto di rivedere una legge approvata dal Consiglio e abbiamo subito un’invasione in quelle che sono le nostre competenze». Ruggeri ha detto anche: «Sono contrario alla leggina. Certe imposizioni avrebbero meritato un opposizione molto più dura di quella che c’è stata nel caso della presa dio posizione del Governo sul referendum per le trivelle». Congiu, che ha annunciato l’astensione del Partito dei sardi,, è stato esplicito: «Non voterò per ragioni ideologiche, perché non posso accettare un arretramento rispetto al nostro traguardo: l’autogoverno della Sardegna, oggi invece messo in discussione dalle correzioni del Governo italiano». Nelle crepe del centrosinistra, si è inserita subito l’opposizione. Da Forza Italia, con Stefano Tunis e Marco Tedda, ai Riformatori (Luigi Crisponi e Attilio Dedoni) all’Udc, con Gianluigi Rubiu e Peppino Pinna, hanno denunciato la «solita leale sottomissione della giunta Pigliaru nei confronti del governo Renzi». Per aggiungere: «Ogni volta che Roma ordina, c’è chi esegue senza neanche provare a contrastare i diktat». In difesa delle correzioni sono intervenuti il relatore di maggioranza, Salvatore Demontis, e l’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu. Hanno parlato di una «manutenzione necessaria», per evitare un evidente contrasto con la legge nazionale Delrio e finire poi in un contenzioso davanti alla Corte costituzionale».

Le correzioni approvate dall’aula, con appena nove sì in più dei voti dell’opposizione, sono queste: la riduzione dei consiglieri metropolitani di Cagliari da 34 a 14, mentre quelli provinciali non potranno essere più di 12 e anche l’impossibilità per i Comuni di diventare proprietari della rete elettrica. C’è stato anche lo spazio per approvare un emendamento che consentirà a Burcei di non aderire a un Unione dei Comuni. Perché? È troppo isolato. (ua)

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