La Nuova Sardegna

Terre incolte agli under 40, la Regione: ecco 700 ettari

Terre incolte agli under 40, la Regione: ecco 700 ettari

Da Alghero al Campidano, terreni dati in concessione a prezzo politico. Pigliaru: «È una grande occasione». L’assessore Falchi: «Scommessa vincente»

13 aprile 2016
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CAGLIARI. L’agricoltura sarda è troppo vecchia e poi, nonostante gli sforzi, zoppica ancora sul mercato. Per risollevarsi, ritornare in attivo e far crescere il prodotto interno lordo, ha bisogno dei giovani. Ecco allora l’idea della Regione: 700 ettari buoni, fertili ma abbandonati da assegnare a prezzo politico agli «under 40». È il progetto «Terra ai giovani», con undici lotti ad Alghero, nell’agro di Sassari, nel Campidano e San Vito che saranno al centro di altrettanti bandi. Fra due mesi gli avvisi saranno pubblicati dall’Agenzia Laore e comincerà la gara. Sarà un concorso trasparente, con in palio l’assegnazione per dieci anni, più un possibile rinnovo per lo stesso periodo. Ad avere la priorità saranno proprio i giovani, meglio se associati in cooperativa, meglio ancora se si occuperanno di agricoltura biologica, presenteranno un progetto innovativo e faranno parte anche di una filiera commerciale. E ancora: se i concorrenti – dovranno essere coltivatori diretti – presenteranno titoli di studio importanti (laurea e master) avranno una corsia preferenziale.

I numeri e dove. I 700 ettari la Regione li aveva «in pancia» ma non fruttavano un euro ed è lo stesso per altri quasi 4mila che presto potrebbero essere assegnati per favorire il necessario, l’indispensabile cambio generazionale. Il primo blocco da dare in concessione sono ad Alghero (località Sa Segada 26 ettari, Fighera 7, Porticcciolo 18), Sassari (Rumanedda quasi 7), Villasor (Giviamolas divisa in tre lotti da 24, 23 e 33 ettari) e Serramanna (Is Figus 24 e Pimpisu 22). Sono tutti terreni pronti per essere coltivati: dall’ortofrutta ai cereali. Poi i tre lotti per il pascolo a Vallermosa (Cixeddu 350 ettari), San Vito (Monte Narba 36). e Donori (San Michele 138). I canoni d’affitto o concessione saranno davvero popolari e comunque al di sotto dei prezzi di mercato: massimo 100 euro l’anno. È un vero affare.

L’obiettivo. «La nostra agricoltura ha un potenziale inespresso enorme e vogliamo farla crescere in fretta. E crediamo che possa diventare una base solida per il rilancio dell’economia», ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. «Dobbiamo pensare in grande – ha aggiunto – e l’ottima produzione è la carta vincente. Però per riuscirci, abbiamo bisogno di locomotive e le locomotive non possono che essere i giovani». Giovani capaci non solo di lavorare la terra, ma anche di vendere i loro prodotti attraverso l’e-commerce: «Oggi l’export dell’agroalimentare sardo – ha sottolineato Pigliaru – non supera i 180 milioni e le importazioni invece valgono almeno il doppio. È un disavanzo che dobbiamo riuscire a colmare e sappiamo bene che il mercato internazionale , è alla ricerca di nuovi canali sicuri, certificati, come lo è da sempre quello della Sardegna». È un’occasione di lavoro importante, ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi: «Ci sono segnali importanti sul ritorno dei giovani alla terra e la Regione vuole favorire chi pensa a produzioni moderne, competitive e di alta qualità. È una sfida importante e potrà davvero cambiare la faccia e i bilanci di un’agricoltura vincente». Con in più la Giunta che si dichiara pronta a sostenere le nuove aziende degli «under 40». Per l’assessore al Patrimonio Cristiano Erriu: «È arrivato il momento in cui dobbiamo mettere in gioco i nostri beni inutilizzati per generare lavoro e superare la stagione dell’immobilismo».

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