La Nuova Sardegna

Furtei, la bonifica è più vicina

Pronto il piano di risanamento dell’ex miniera d’oro: serve l’ok della Regione

13 aprile 2016
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FURTEI. Dovrebbe essere la volta buona, giunta regionale permettendo. La bomba ecologica costituita dalla ex miniera aurifera di Santu Miali, in territorio di Furtei, sta per essere disinnescata. L' Igea, società in house della Regione per la bonifica delle aree minerarie dismesse, ha presentato il progetto esecutivo di bonifica ambientale dell'area (350 ettari) del mancato Klondike sardo all'assessorato all'Industria, che glielo aveva commissionato in accordo con quello all'Ambiente. Il piano di risanamento ha un costo di 43 milioni e adesso dovrà ottenere il via libera dell'esecutivo. Non dovrebbero sussistere problemi essendo un progetto ampiamente concordato nel corso degli anni. L'Igea è pronta a iniziare i lavori immediatamente dopo l'ok di viale Trento, con l'impegno a ultimarli nel giro di tre anni. L'area della miniera aurifera sarà attrezzata a verde e diventerà di pubblica fruizione. Spetterà al Comune di Furtei decidere come utilizzarla e valorizzarla una volta che i veleni solidi e liquidi residui dell'estrazione e del trattamento chimico dell'oro saranno definitivamente debellati e smaltiti. Sicuramente il lavoro più impegnativo per i tecnici e il personale dell'Igea impegnati nella bonifica di Santu Miali, in buona parte ex dipendenti della Sardinia Golden Mining che estraeva l'oro, sarà quello di svuotare e bonificare il bacino fanghi, in cui si sono depositate quantità enormi di metalli pesanti altamente inquinanti e alcuni velenosi. La Sgm, società aurifera canadese al 10 per cento della Regione, abbandonò il giacimento esaurito di Santu Miali nel 2009, lasciando in eredità colline sventrate e residui inquinanti. (l.on.)

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