La Nuova Sardegna

La politica alza la voce: attacchi quotidiani, la solidarietà non basta

di Alessandro Pirina
La politica alza la voce: attacchi quotidiani, la solidarietà non basta

Un coro bipartisan, da Pigliaru a Ganau a Pittalis: «L’isola non può aspettare, facciamo fronte comune»

02 aprile 2016
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SASSARI. Ancora una volta la politica si trova costretta a commentare un attentato a un amministratore locale. Un alternarsi di parole di condanna e solidarietà che purtroppo nell’isola stanno diventando consuetudine. Prima il sindaco di Desulo, poi il vice di Belvì, ora il primo cittadino di Bottidda. «Ancora una volta abbiamo avuto modo di apprezzare la forza d'animo che contraddistingue i nostri amministratori, troppo spesso bersaglio di inaccettabili intimidazioni, estese anche alle loro famiglie – dichiara il governatore Francesco Pigliaru che ieri ha sentito per telefono Daniele Cocco –. Ma non possiamo e non dobbiamo fermarci alle parole. Se da un lato non ci stanchiamo di esprimere la nostra forte e decisa condanna, così come di pretendere che lo Stato non arretri dai nostri territori, dall'altro lavoriamo per prevenire e dissuadere. Sono già partiti i progetti per la rete di videosorveglianza in 80 comuni e 6 Unioni di comuni».

«La notizia colpisce e sconcerta anche per la frequenza con la quale ormai quasi quotidianamente avvengono episodi criminali di questo tipo – aggiunge il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau –. Occorre ora senza più alcuna esitazione un fronte comune che coinvolga direttamente parlamentari sardi, la Giunta e l'intera assemblea sarda. Servono risposte immediate per le quali la Sardegna e i suoi amministratori non possono più aspettare». Duro anche Giuseppe Casti, presidente del Cal. «È necessario che da parte dello Stato ci sia una presa di coscienza di quanto accade nei territori e nelle cosiddette periferie del Paese».

L’attentato alla casa di Cocco ha unito l’intero consiglio regionale. A partire dal gruppo di Sel, di cui il sindaco di Bottidda fa parte. «Sappiamo bene quanto sia duro lavorare per la propria comunità e siamo sicuri che questo gesto non modificherà il fare coraggioso e incondizionato del nostro consigliere». Dal partito di Vendola arrivano anche le parole di condanna dei parlamentari Luciano Uras e Michele Piras. Per il Pd interviene direttamente il segretario Renato Soru. «Nulla può giustificare il metodo della violenza. Occorre non abbassare la guardia e promuovere le condizioni di una pacifica convivenza nei nostri territori, attraverso il rafforzamento dei presidi dello Stato e delle risorse dedicate». «Un gesto riprovevole – aggiunge il capogruppo Pd Pietro Cocco – da condannare con fermezza». Dal centrosinistra si levano le voci di tutti i partiti, dai Rossomori al Partito dei sardi. Il consigliere Roberto Desini parla a nome del Centro democratico, mentre per l’Upc interviene il segretario Antonio Satta. Anche l’opposizione ha condannato fermamente l’attentato. «La solidarietà non può essere quella delle parole di circostanza – dice il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis –. Chiediamo più sicurezza per chi amministra la cosa pubblica e per l'intera comunità, ma la risposta dello Stato deve essere anche un'inversione di tendenza rispetto a un disimpegno dai territorio ormai evidente». Un coro a cui si uniscono l’Udc con Rubiu, il Psd’Az con Carta, i Riformatori con Crisponi e Fratelli d’Italia con Deidda.

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