La Nuova Sardegna

Nuorese muore a Modena travolto da un’esplosione

Nuorese muore a Modena travolto da un’esplosione

Carlo Cancedda, 48 anni, viveva con la moglie e i figli in Emilia dal 2000 L’operaio è stato investito dall’onda d’urto mentre riforniva una cisterna gpl

02 marzo 2016
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Aveva praticamente finito il lavoro, quando in un attimo si è scatenato l’inferno, che non gli ha lasciato scampo. È morto investito da un’onda d’urto terrificante Carlo Cancedda, nuorese, operaio 48enne della ditta Parma srl con sede a Pieve di Cento, specializzata nel trasporto gpl. È successo lunedì sera all’altezza del civico 18 di via Cavergiumine, una vecchia abitazione a due piani nella campagna di Borra di Lama Mocogno. L’uomo, sposato e con un figlio di nove anni, aveva lasciato Nuoro nel 2000 per trasferirsi in Emilia Romagna. L’altra sera era stato chiamato da un 82enne, Antonio Rivasi, residente a Lama ma con una seconda casa a Borra a cui teneva molto, al punto da venire praticamente ogni giorno per le galline e la cura del rustico. In una zona isolata dove il metano deve ancora arrivare, aveva finito il contenuto della cisterna interrata che alimentava a gpl tutta la palazzina divisa a metà con la sorella. Aveva quindi chiesto il rifornimento e l’operazione era ormai completata quando si è accorto che qualcosa non andava. La dinamica è ancora da ricostruire nel dettaglio, ma pare che da dentro la casa abbia sentito qualcosa di strano, forse odore di gas, e abbia chiamato il tecnico che si trovava all’esterno ultimando il rifornimento del bombolone. Probabilmente ha acceso il fornello della cucina ed è stato il finimondo: un boato pazzesco, casa semi-sventrata, fiamme dappertutto, finestre e porte finite anche nel giardino del vicino e lì, a circa 30 metri dall’ingresso, il corpo del 48enne nuorese privo di vita. Cancedda, molto noto nella città barbaricina (dove contava due fratelli e una sorella, anche se quest’ultima si trova in Inghilterra), è morto sul colpo, anche se sarà l’autopsia a stabilire se per le dirette conseguenze dell’onda d’urto o per l’impatto con il muro della casa a fianco. Rivasi invece è uscito urlando, con gli abiti bruciati e ustioni nel volto e un po' in tutto il corpo, ma vivo, anche se fortemente sotto choc. L’hanno aiutato i vicini chiamando subito i soccorsi e la figlia, e in pochi istanti è giunto l’elicottero da Pavullo per il trasporto d’urgenza al centro grandi ustionati di Parma, dove comunque non si trova in pericolo di vita. A cinque minuti dalla chiamata erano sul posto anche i carabinieri di Lama Mocogno insieme ai colleghi di Pavullo, per i rilievi del caso, mentre i vigili del fuoco estinguevano tutti i focolai d’incendio. È arrivato anche il medico legale per il primo esame della salma, subito coperta con un telo bianco in attesa del trasporto a Modena per i rilievi autoptici. Ieri matti, poi, da Nuoro sono arrivati i familiari del povero operaio morto nell’incidente. Per i suoi funerali, che verranno celebrati in Emilia Romagna, dove aveva messo su famiglia, bisognerà aspettare che la salma venga messa a disposizione. La notizia intanto ha lasciato sgomenta la comunità nuorese. Un duro colpo per la famiglia Cancedda ma anche per Nuoro tutta.

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