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Pesca, ricevono l’indennizzo ma sono ai domiciliari

SANT'ANTIOCO. Percepivano gli indennizzi per il fermo pesca causato dalle esercitazioni militari ma non avrebbero pescato comunque anche senza i giochi di guerra in corso nello specchio di mare di...

14 febbraio 2016
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SANT'ANTIOCO. Percepivano gli indennizzi per il fermo pesca causato dalle esercitazioni militari ma non avrebbero pescato comunque anche senza i giochi di guerra in corso nello specchio di mare di Capo Teulada perché i due uomini nel periodo del fermo si trovavano agli arresti domiciliari.

La scoperta non è arrivata per caso ma è stata fatta dal nucleo di polizia militare dei carabinieri nel corso delle verifiche sulle istanze di contributo per il fermo pesca relativo alle attività del poligono di Capo Teulada, le verifiche vengono regolarmente disposte dal Comando militare della Sardegna.

I carabinieri perciò hanno denunciato per “indebita percezione di erogazioni in danno dello stato” un pescatore 44enne di Sant'Anna Arresi e un armatore di pescherecci 47enne di Sant'Antioco. Dalle indagini condotte dal nucleo polizia militare dei carabinieri si è scoperto che l'armatore e il pescatore hanno percepito l'indennizzo per cinque mesi dell'anno 2014, ma dagli accertamenti è risultato che non avevano mai svolto attività di pesca perché erano tutti e due agli arresti domiciliari.

I controlli disposti, finalizzati all’identificazione dei soggetti che presentano false domande di indennizzo, proseguono anche per le istanze presentate nell’anno corrente e relative alle attività di pesca svolte nell’anno 2015. Su tutti i richiedenti e su tutti coloro che hanno realmente percepito l’indennità si compie una ricognizione per accertare l’effettivo rispetto dei requisiti necessari per accedere all’indennizzo.

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